La mafia dei pascoli e le minacce agli agricoltori, “ti dò un sacco di legnate”
Agira - 15/02/2025
La mafia dei pascoli è uno dei cancri più pericolosi che si annida nell’economia ennese. Lo sanno bene molti agricoltori, costretti, con le minacce, a consentire il pascolo degli ovini sui propri terreni da parte di allevatori malavitosi o amici di essi.
L’inchiesta Cerere e gli arresti
E’ quanto emerso nell’operazione Cerere portata a termine nei giorni scorsi dagli agenti della Squadra mobile di Enna e del commissariato di polizia di Leonforte culminata con 3 arresti ed un obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.
Gli interrogatori
E nelle ore scorse, ci sono stati gli interrogatori di garanzia nei confronti di tutti e 4: Giovanni Scaminaci, indicato come il referente di Cosa nostra nel territorio di Agira, Vincenzo D’Agostino, e Michele Antonio Grasso, e Antonio Scaminaci, l’unico dei 4 indagato a piede libero.
Le minacce e le botte
Nell’inchiesta ci sono diversi casi di violenze fisiche, tra cui ai danni di un imprenditore agricolo e del figlio da parte di uno degli indagati che avrebbe usato un bastone per colpirli e fargli capire che era lui a dettare la legge. L’uomo, un allevatore, avrebbe prima divelto i cartelli che segnalavano la proprietà privata, sostenendo che il suo bestiame sarebbe passato in quell’appezzamento di terreno senza discussioni.
Mazzate in testa
E per convincerli che faceva sul serio li avrebbe presi a mazzate, colpendo le vittime alle braccia ed alla testa: uno dei proprietari ha rimediato delle lesioni molto gravi, come accertato dai medici che gli diagnosticarono ferite giudicate guaribili in 38 giorni.
Ti do un sacco di legnate
Ad un allevatore un altro indagato gli avrebbe intimato di non portare le sue pecore a pascolare in un terreno che, in parte, era di proprietà della stessa vittima. “Se ancora continui a pascolare in quei terreni, ti faccio vedere cose mai viste prima. Non ti voglio vedere in quei terreni neanche a piedi, né d’estate né d’inverno, altrimenti ti do un sacco di legnate”