Donna maltrattata durante la chemio, il giudice le toglie il bambino

Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Caltanissetta ha emesso un divieto di avvicinamento ad una donna nei confronti del proprio figlio minore. Una misura cautelare, aggravata dall’obbligo per la madre di indossare il braccialetto elettronico.

Provvedimento shock

Un provvedimento che ha destato molto scalpore perché la donna in questione è l’ennese, residente in un’alta città, che accusò l’ex marito di averla percossa durante il suo trattamento di chemioterapia. E di recente, la donna, dopo aver segnalato delle presunte minacce dello stesso ex consorte ai danni del bambino, è riuscita, grazie ai suoi legali ed all’iniziativa dell’ex parlamentare Cinzia Leone, ad essere ospitata in una struttura protetta insieme al figlio.

Le motivazioni del gip

Ne sono scaturite delle indagini ed il gip del Tribunale, nella sua valutazione, in merito all’ultimo episodio denunciato dalla donna, cioè le asserite violenze dell’ex marito al bambino, ha sostenuto che “sorge il dubbio che l’aggressione ai danni del bambino sia avvenuta ad opera della donna”. La madre del piccolo, che sostiene di aver subito maltrattamenti per 16 anni, ha depositato ben 8 denunce nei confronti dell’ex marito, che, comunque, non avrebbe mai subito una misura cautelare.

La perizia sul bambino

Una storia complicata ed ingarbugliata a cui si aggiunge una relazione di un perito per cui “il mantenimento della relazione del bambino ed i suoi genitori appare pregiudizievole per il piccolo”, inoltre “il minore manifesta una comprensibile difficoltà nello svincolarsi dalle figure genitoriali, nonché un estremo conflitto di lealtà verso i genitori ed il fratello maggiore”. Sulla nuova sistemazione del bambino non ci sono notizie certe, da ambienti legati alla donna si sostiene che il minore sia stato affidato al padre.