Casi di tumore a Valguarnera, la Chiesa si interroga

Don Samuel La Delfa, il giovane viceparroco della Chiesa Madre di Valguarnera si manifesta preoccupato per i tanti casi di tumore che si registrano in paese. “Girando per le case dei miei parrocchiani, ricevendo telefonate in cui mi si chiedono preghiere e parlando con la gente –afferma- sono venuto a conoscenza che diverse famiglie si ritrovano a combattere con un tumore, spesse volte anche in fase avanzato.”

Incontro in parrocchia

Scosso e turbato si è chiesto cosa potesse fare di concreto per la sua comunità, visto che non si può rimanere indifferenti di fronte a tanto dolore. Ed allora, senza creare allarmismo, assieme al parroco don Francesco Rizzo, ha messo a disposizione la parrocchia per un incontro con cittadini, istituzioni ed i vertici dell’Asp di Enna per una analisi dei dati riguardanti Valguarnera, in maniera tale che ogni cittadino ne sia al corrente e capire quali iniziative mettere in atto.

Sindaca chiama Zappia

Appello raccolto immediatamente dalla sindaca Draià che si è detta disponibile ad organizzare al più presto un incontro, invitando il direttore generale dell’Asp Mario Zappia ed il neo assessore regionale alla sanità Danila Faraoni. “Una grave situazione – ha detto la sindaca- che merita approfondimento”. Non è comunque la prima volta che si parla in paese di questo grave problema. Addirittura nel luglio 2013 venne costituito in paese, durante un’assemblea, un comitato civico per i casi di tumore, proprio nei locali attigui alla Chiesa Madre. Lo scopo era quello di fare piena luce sui tanti casi verificatesi e chiedere
rassicurazione alle massime autorità sanitarie provinciali sulle morti sospette.

I dati dell’Asp

Tantissime le testimonianze e le drammatiche esperienze vissute. Ne nacque un convegno che si svolse nel novembre dello stesso anno. I vertici dell’Asp di Enna vennero a dire che dal calcolo statistico non risultava affatto in paese un eccesso di mortalità per singole patologie e che sia il tasso che il rapporto standardizzato di mortalità per il distretto di Enna, erano abbastanza rassicuranti. Falde acquifere, onde elettromagnetiche, impianti industriali, risultavano monitorati costantemente, da essi non c’erano elementi tali da giustificare alcun tipo di allarme.

Il caso di Pasquasia

Lo stesso dissero per la presenza di eternit, così pure per le miniere dismesse, compresa quella di
Pasquasia: “l’unica causa- affermarono- potrebbe essere l’amianto ma risulta che ne sono prive.” Rimarcarono però che erano importanti gli stili di vita e che l’attività motoria, l’alimentazione, i controlli periodici, non bere alcolici e non fumare costituivano elementi per una vita sana”. Sull’argomento, intervenne dopo via mail anche l’osservatorio epidemiologico della Regione Sicilia che in base a tali dati affermava che la provincia di Enna era quella ove si registrava il tasso di mortalità per tumori più basso della Sicilia.”

I dubbi della comunità su questi casi

Nel 2018, visto che i casi non accennavano a diminuire, intervenne sull’argomento Forza Italia che inoltrò una interrogazione all’attuale sindaca chiedendo di attivarsi per avere alcuni dati attraverso il registro dei tumori, dati sulla incidenza della malattia nel territorio; se fosse stata improntata un’attività di analisi, misurazione, monitoraggio sullo stato dell’aria, dell’acqua, del suolo, della radioattività ed elettromagnetismo (antenne di telefonia cellulare) volti a fotografare la situazione attuale e mettere in luce i fattori di rischio. Adesso si rimette l’orologio indietro di parecchi anni, i casi di tumore a Valguarnera non diminuiscono e la gente vuol capire ancora una volta se dipendono da un fenomeno prettamente
ambientale o c’è qualcos’altro da cui non si riesce a venirne a capo.