Tariffe idriche, ecco perché sarà difficile abbassarle
Enna-Cronaca - 06/02/2025
I sindaci dell’Ennese, che tra poco si riuniranno all’Ati, hanno percorso, nella giornata di ieri, un passo importante con l’annuncio di voler provare a ridurre delle tariffe idriche.
Gli impegni dei sindaci
Un impegno che, specie i sindaci del Centrodestra, come emerge in una dichiarazione della commissaria della Lega, Francesca Draià, si sono assunti davanti ai loro cittadini. Pure il sindaco di Enna ha manifestato il suo favore verso il taglio delle bollette idriche, esortando, al tempo stesso, i suoi colleghi a non sprecare l’occasione durante l’assemblea dell’Ati di oggi, che, peraltro, dovrà anche discutere dell’ipotesi di scioglimento del contratto con AcquaEnna ma questa possibilità appare francamente complessa, come del resto ammesso dallo stesso Dipietro, che, infatti, si è focalizzato sulle tariffe.
Le difficoltà nel taglio delle tariffe
In ogni caso, si dovranno fare i conti con AcquaEnna e non è cosa da poco conto e da alcuni riscontri, con autorevoli fonti, quello dell’abbassamento della tariffa idrica sembra essere un obiettivo di difficile raggiungimento, almeno nell’immediato.
Il ruolo dell’Arera
La questione ruoterebbe attorno all’Arera, l’autorità di regolazione per energia reti ed ambiente, che, sostanzialmente, ha in mano il pallino sulle tariffe. Ed, esattamente un anno fa, ha approvato il “Metodo Tariffario Idrico per il quarto periodo regolatorio 2024-2029 (MTI-4) , mantenendo stabilità nei criteri guida e gli obiettivi di riduzione delle differenze di servizio tra le aree del Paese, in continuità con le regole introdotte a partire dal 2012” si legge nel sito dell’Arera.
Inoltre, “L’MTI-4 avrà la durata di 6 anni, prevedendo un aggiornamento del Piano delle Opere Strategiche (POS) fino al 2035, mirando a favorire la sicurezza degli approvvigionamenti idrici e, allo stesso tempo, a promuovere una maggiore cooperazione nei diversi livelli di pianificazione”.
La voce degli investimenti
Ora, dalle informazioni raccolte da ViviEnna, solo per una piccolissima parte di questo blocco tariffario, l’Ati potrebbe intervenire. Una delle voci è quella degli investimenti ma significherebbe dire ad AcquaEnna di non compierne e secondo un esperto in fatto di gestione idrica non inciderebbe neppure in modo sensibile sul taglio delle bollette.
Di recente, l’Ati, grazie ad un fondo europeo, ha utilizzato 58 milioni per rinnovare la rete idrica che, come detto dal presidente dell’Ati, Nino Cammarata, non graveranno sulle tasche dei contribuenti, per cui, per quest’anno, non dovrebbero esserci aumenti. Cosa diversa sarebbe stato se, invece, fossero stati investimenti ordinari, in quanto il Piano d’ambito ennese prevede che il 31% degli investimenti sono a carico degli utenti, tramite le bollette, per cui il lavoro della politica, come spiegato a ViviEnna, da Cammarata sarebbe di abbassare questa quota del 31%.
L’azione legale
In mezzo a tutto questo, ci sono le azioni legali, quelle annunciate dal Comitato Senzacquaenna, che si è rivolto ad uno studio legale romano per una class action contro AcquaEnna a cui chiederanno i risarcimenti per via di presunte anomalie nel calcolo dei costi in bolletta ma questa è un’altra partita.