Ci risiamo, nuovo braccio di ferro tra Ministero e l’Università rumena
Enna-Cronaca - 06/02/2025
Il conflitto tra politica e magistratura, definito in questi giorni “la guerra dei trent’anni”, sembra essere un aspetto caratterizzante la vita del sistema democratico italiano e, tuttavia, meno appariscente, ma non per questo meno vitale, è quel potere che viene quotidianamente esercitato dai cosiddetti “colletti bianchi”: il potere burocratico.
Il contrasto
Un ramificazione del potere esecutivo che spesso riesce ad emanciparsi dall’indirizzo politico espresso da chi è chiamato a governare in forza di un mandato elettivo. Sembra essere questo il caso del Ministero dell’Università che, periodicamente e indipendentemente da chi lo guida, prende di mira la sede ennese dell’Università Dunarea de Jos rea, a suo dire, di non avere attivato le procedure previste dall’ordinamento italiano per il riconoscimento dei titoli accademici rilasciati.
Lettera del ministero all’Università rumena
Con una recente missiva trasmessa all’Università rumena, il Ministero ha puntato il dito affermando che l’ateneo in questione non ha mai richiesto e ottenuto l’autorizzazione ministeriale ad operare come filiazione in Italia, né tanto meno ha richiesto o ottenuto l’autorizzazione ex D.M. 214/2004 per i propri
percorsi accademici sul territorio nazionale. Il Ministero pretende, quindi, di inquadrare l’Università rumena nel sistema universitario italiano sottoponendone i relativi corsi in ambito medico e sanitario alla programmazione nazionale degli accessi.
La Dunarea è sede decentrata
In sostanza, il Ministero non riesce ad accettare che quella ennese è solo una sede decentrata di una Università straniera il cui ordinamento risulta totalmente disciplinato dalla normativa di riferimento nazionale. Né più e né meno di un’impresa appartenente ad uno Stato membro dell’Unione Europea che ha deciso di fare i propri investimenti in un altro Stato membro della medesima U.E. in forza del principio unoniale di libera circolazione di merci, capitali e lavoratori.
La questione della laurea
In tale contesto, non è di impedimento il riconoscimento della qualifica universitaria rilasciata dall’ ‘Università Dunarea de Jos così come, da ultimo, affermato dal Consiglio di Stato con la sentenza n. 100/2025 a tenore della quale il giudice nazionale e l’amministrazione sono tenuti a fornire un’interpretazione elastica delle norme nazionali, al fine di non ostacolare la piena e compiuta attuazione delle libertà assicurate dagli articoli 45 e 49 del Trattato Europeo.
Speciosa appare infine la questione nominalistica del termine “laurea” utilizzato dall’Università rumena e contestato dal Ministero. Come si possa impedire ad un Paese straniero di utilizzare il termine “laurea” per qualificare i propri titoli di studio accademici è certamente un affare connesso alla “sicurezza nazionale” e riservato esclusivamente a persone dotate di “intelligenza artificiale”.