Lettera del vescovo a Mattarella e Meloni, “qui sarà un deserto”

La chiesa locale interviene, con una chiara e forte presa di posizione, sulla drammatica situazione dell’Area Interna di Troina.

Lettera a Mattarella e Meloni

E lo fa con la lettera che il vescovo della Diocesi di Nicosia, mons. Giuseppe Schillaci, con la lettera aperta inviata ieri al Presidente della Repubblica, Mattarella, della Presidente del Consiglio dei Ministri, Meloni, e del Presidente della Regione, Schifani. Con questa lettera il vescovo Schillaci vuole richiamare l’attenzione delle massime autorità della Repubblica Italiana e delle autorità statali periferiche sulla drammatica e preoccupante situazione nella quale versa il territorio della sua Diocesi, che ricade nell’Area Interna di Troina.

Schillaci, “emergenza desertificazione”

Il vescovo Schillaci parla di “emergenza desertificazione” che sta vivendo il territorio della Diocesi di Nicosia. “Secondo autorevoli scienziati, se non invertiamo subito la rotta, fra vent’anni oltre il 50% della Sicilia, in particolare nelle aree interne, sarà un vero e proprio deserto, con temperature africane e fenomeni climatici sempre più devastanti”, scrive il vescovo Schillaci. Ricadono nel territorio della Diocesi di Nicosia (12 comuni: Agira, Assoro, Catenanuova, Centuripe, Cerami, Gagliano Castelferrato, Leonforte, Nicosia, Nissoria, Regalbuto, Sperlinga e Troina.

Area di Troina tra le zone più povere d’Italia

“E’ fra i territori più poveri d’Italia, zona interna e montana della Sicilia, con strade più simili a mulattiere di campagna che a vie di comunicazione, privo di collegamenti ferroviari, di università, di ospedali moderni in quanto i due esistenti subiscono continui ridimensionamenti”, aggiunge il vescovo Schillaci. Nel corso degli decenni, questo territorio ha visto chiudere servizi essenziali, come il Tribunale e la Casa Circondariale di Nicosia.

Verso lo spopolamento

La chiesa locale ha manifestato il suo dissenso per la chiusura di questi servizi essenziali. E il vescovo Schillaci lancia l’allarme: “Rischiamo una desertificazione sociale, demografica, culturale e democratica”. E’ un rischio reale, come si può capire dallo spopolamento di quest’area interna, che ha perso negli ultimi anni 1500 abitanti delle cui cause il vescovo ha le idee chiare: “Sono costretti ad emigrare, spesso per mancanza di lavoro, per motivi di studio, per cure e per dare un avvenire migliore ai propri figli”. Non dimentica l’altro grave pericolo che hanno corso i circa 70 mila abitanti della Diocesi negli ultimi mesi dell’anno appena conclusosi: essere privati del diritto all’acqua.

Servizio idrico, “è una vergogna”

E’ severo il giudizio del vescovo sulla gestione del servizio idrico in Sicilia e lo esprime con parole forti: “E’ una vergogna”. E non esita a manifestare il suo disappunto: “Siamo stanchi e arrabbiati, perché ciò che è successo non è solo ascrivibile ai cambiamenti climatici”. Su tutte queste questioni, il vescovo Schillaci chiede alle massime autorità dello Stato e della Regione delle risposte concrete. E le invita a venire a Nicosia per potersi rendere conto della situazione nella quale vivono i cittadini di quest’area interna della Sicilia. Perché questa forte di posizione? Il vescovo risponde con le parole di don Peppe Diana: “l’amore per il mio popolo mi induce a non tacere oltre”. La lettera aperta del vescovo Schillaci è stata accolta favorevolmente dalla gente Il Forum Aree interne, che da tempo svolge sul territorio un’azione di animazione e sensibilizzazione sullo spopolamento e sulla strategia per lo sviluppo per contenerle, dalla lettera del vescovo Schillaci trae l’incoraggiamento a proseguire nella sua azione