Il Comitato Senzacquaenna replica alle dichiarazioni di Assoconsumatori che, a ViviEnna, ha mostrato perplessità sulla class action contro AcquaEnna sia per i costi degli utenti, sia per una lunga battaglia giudiziaria.
“Il Comitato agisce, senza alcuno scopo di lucro e senza secondi propositi, per il sostegno dei cittadini nella battaglia contro i disservizi di Acquaenna ed Ati e contro le bollette esose praticate in questi anni” si legge nella nota del Movimento che poi, infligge, l’affondo.
“Si comprende come taluno, che asserisce di aver svolto battaglie ventennali, senza peraltro aver raggiunto lo scopo, venga oggi spiazzato dall’idea di proporre una eventuale class action, certamente innovativa, complessa ma non impossibile, supportata da professionalità adeguate”.
Il Comitato rivendica di aver avuto il coraggio di presentare delle denunce in Procura, contro il gestore e l’Ati, “in soli cinque mesi dalla nascita spontanea dell’associazione, che forse ha disturbato il quieto vivere di chi sino ad ora non ha ottenuto risultati concreti, ma ce ne faremo una ragione e se la facciano anche loro”.
Nell’analisi del Comitato, c’è la certezza che la sua azione ha smosso le acque, consentendo di aprire il dibattito tra gli stessi sindaci che, nell’assemblea del 6 febbraio, discuteranno della riduzione delle tariffe e della possibile rescissione del contratto con il gestore.
“Purtroppo, restiamo convinti – aggiunge il Comitato – che la convenzione capestro con il privato sia difficilmente revocabile, ma chi ha il dovere di vigilare sulla regolare esecuzione del contratto certamente potrebbe verificare se via siano discrepanze e violazioni di norme che potrebbero condurre a questo; è compito però dell’Ati, non dei singoli cittadini, che possono solo personalmente ed associati contestare tutte le illegittimità della tariffazione, a titolo proprio”
