Enna-Cronaca

Picchiata durante la chemio, ex deputata contro pm, “messo in dubbio parole della vittima”

“Dopo aver appreso della drammatica storia di una donna picchiata dal marito durante la chemioterapia, mi sono subito attivata per fare tutto il possibile affinché lei e il suo bambino di 8 anni potessero essere salvati”. Lo afferma l’ex senatrice Cinzia Leone in merito alla drammatica vicenda della donna ennese, vittima dei maltrattamenti e delle violenze del marito, che, nei giorni scorsi, dopo l’ennesima aggressione denunciata, anche nei confronti del figlio di 8 anni, non era riuscita a trovare una casa protetta presso cui rifugiarsi.

La storia ha scosso tutta Italia

Una storia che ha fatto il giro in tutta Italia, attraverso i social, e solo nella giornata di ieri si è riusciti a trovare una soluzione, affidando la donna ed i bambino ad una struttura. “Sono felice di annunciare che grazie alla sinergia creata a livello locale, nella mia Sicilia, e al lavoro di squadra con le associazioni virtuose a tutela delle donne, siamo riusciti a portare questa donna e il suo bambino in una struttura protetta. La violenza istituzionale è una piaga che troppo spesso lascia sole le vittime” ha scritto sulla sua pagina social l’ex senatrice, che è stata vicepresidente della commissione parlamentare d’inchiesta sul femminicidio nonché su ogni forma di violenza di genere.

L’attacco al pm di Caltanissetta

L’ex senatrice, però, se la prende con gli inquirenti, in particolare con un magistrato della Procura di Caltanissetta. “Anche in questa fattispecie , ciò che mi lascia veramente sgomenta, oltre, al  dolore per la violenza subita da questa donna e suo figlio, è l’incredibile mancanza di empatia, serietà, professionalità, competenza da parte di chi, invece, dovrebbe rappresentare la giustizia. Come spesso accade in questi casi, il PM in questione è una donna” riferisce Cinzia Leone.

“Messo in dubbio la parola di una vittima”

Eppure, questa donna, la Pm, ha messo in dubbio ogni parola di un’altra donna vittima di violenza, maltrattata in modo visibile, sia lei che il suo bambino. Questo comportamento è inaccettabile, orribile e dimostra come a volte la violenza possa essere ignorata anche da chi avrebbe il dovere di proteggerla. È fondamentale che ci sia una presa di coscienza e un cambio di atteggiamento, perché ogni donna merita di essere creduta, ascoltata e protetta.

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Redazione