Si è concluso il convegno sullo “Screening del carcinoma del colon” che ha visto la partecipazione di oltre 130 persone.
Marcello Maida, professore associato dell’Università di Enna “Kore” e presidente del convegno, ha evidenziato come lo screening sia fondamentale per la salute pubblica, in quanto permette di individuare precocemente il tumore del colon in persone asintomatiche. La fascia di età alla quale si rivolge è quella tra i 50 e i 69 anni ma l’invito ad effettuarlo è rivolto anche ai più giovani con familiarità.
Uno degli scopi principali del convegno è stato quello di rafforzare la rete tra le figure professionali coinvolte nel progetto di screening. Presenti, all’evento, oltre agli specialisti in Gastroenterologia e Chirurgia, il rettore dell’Università Kore Francesco Tomasello e i presidenti regionali della Sied (Società italiana di endoscopia), Sige (Società italiana di gastroenterologia) e dell’Aigo (Associazione italiana gastroenterologi ospedalieri).
Durante l’evento, si è sottolineato come sia cruciale che i soggetti sani nella fascia d’età summenzionata aderiscano al test del sangue occulto nelle feci, che rappresenta il primo passo dello screening (prevenzione secondaria). I pazienti possono aderire al programma di screening attraverso le Asp, che inviano un invito, ma hanno anche la possibilità di eseguire il test autonomamente nelle farmacie convenzionate.
L’Azienda sanitaria provinciale di Enna si sta impegnando per incrementare l’adesione dei pazienti invitati e per potenziare gli esami per coloro che risultano positivi. L’obiettivo è di garantire tempi adeguati per la colonscopia e la successiva presa in carico dei pazienti al fine, importantissimo, di salvare vite essendo il cancro al colon il terzo tumore più comune negli uomini, il secondo nelle donne e la quarta causa di morte da cancro.
“Il congresso ha avuto degli ottimi riscontri; con una grande partecipazione per quanto riguarda i discenti presenti al corso e l’intervento delle istituzioni che hanno accolto di buon grado questo evento e hanno mostrato il loro sostegno. Sono stati raggiunti due obiettivi importanti, il primo di natura formativa perché abbiamo avuto una ottima faculty di relatori provenienti da tutta la Sicilia e da altre regioni italiane che hanno fatto sì che si realizzasse un update delle nostre conoscenze, quindi un aggiornamento dal punto di vista strettamente scientifico. Il secondo, fondamentale, quello di riunire le figure che ruotano intorno allo screening, creare un network e potenziarlo con tutti gli specialisti necessari al fine ultimo del benessere e della salute del cittadino. Due obiettivi, due finalità raggiunte”.