Verso la fine dell’emergenza idrica e delle vituperate turnazioni? Forse sì, stando a delle indiscrezioni raccolte da ViviEnna svelate da fonti autorevoli, per cui la Cabina di regia avrebbe sul tavolo l’ipotesi di aprire i rubinetti dell’Ancipa per consentire ai Comuni dell’Ennese di avere a disposizione acqua tutti i giorni.
Una decisione che sarebbe figlia delle ottime condizioni di salute dell’invaso, che, più o meno, si attesterebbe tra i 18 ed i 19 milioni di metri cubi di acqua, grazie alle piogge ed alla neve che poi scioltasi ha ingrossato i torrenti legati all’invaso. Insomma, c’è una quantità d’acqua sufficiente per provare a lenire i disagi delle comunità ennesi che da poco meno di un anno sono alle prese con la crisi, capace di sconvolgere tutte le loro abitudini.
In questo quadro, però, c’è da considerare la posizione dei cosiddetti Comuni Ancipa dipendenti, composti da Troina, Nicosia, Sperlinga, Cerami e Gagliano, che, a dispetto degli altri, non hanno risorse alternative alla diga.
Per loro, comunque, nella tesi di questa fonte autorevole, alla luce di quanto accaduto nel mese di novembre, quando, con l’Ancipa quasi a secco e con l’unica alternativa delle autobotti, è prevista una riserva d’acqua di sicurezza, al fine di evitare quanto accaduto nel terribile autunno del 2024.
Non va dimenticata, però, una variabile, tutt’altro che ininfluente: la dispersione idrica, il vero tallone di Achille del sistema idrico, a causa di condotte colabrodo che hanno fatto il loro tempo ed hanno accelerato l’emergenza idrica.
Di carne al fuoco sull’intero sistema ce ne è tanta, come la convivenza tra il gestore, AcquaEnna, e l’Ati, messa in discussione da alcuni sindaci, tra cui il primo cittadino di Troina, che, nei giorni scorsi, ha annunciato l’assunzione di un docente universitario per trovare una scappatoia legale al fine di risolvere il contratto con il gestore.
Una presa di posizione che ha fatto storcere il naso ad altri sindaci, tra cui quella di Valguarnera, Francesca Draià, la quale, pur dichiarando intempestivo l’intervento di Giachino, ha chiesto al presidente dell’Ati, Nino Cammarata, di mettere all’ordine del giorno, nella prossima riunione del 6 febbraio, l’ipotesi del divorzio da AcquaEnna. Una strada per nulla agevole, come del resto, nei mesi scorsi, dichiarò il sindaco di Enna, Maurizio Dipietro, tra i meno affezionati al gestore idrico.