Politica, il caso Calascibetta diventa un libro

Un estratto della tesi di laurea che diventa una monografia di 70 pagine e, di conseguenza, motivo di serata culturale. “La partecipazione politica – Il caso Calascibetta tra la prima e la seconda Repubblica” è il titolo del volume che sarà presentato a Calascibetta, domani (venerdì 31 gennaio), alle ore 18, al cine-teatro “Contoli-Di Dio”.

Chi è l’autore

Autore della tesi di laurea (anno 2007) e del testo è Salvatore Catalano, che per tanti anni è stato impegnato in politica, rivestendo incarichi anche all’interno dell’Esecutivo. Il testo esplora l’evoluzione della partecipazione politica in Italia, con un focus particolare sul “caso” del comune di Calascibetta durante la transizione tra la prima e la seconda Repubblica. Uno studio che intreccia dinamiche nazionali e locali, evidenziando le trasformazioni politiche e sociali avvenute in un breve lasso di tempo, in cui tutto è cambiato tra crisi dei partiti politici, tangentopoli, attentati e stragi mafiose. Parliamo dei primi anni ‘90, con un piccolo richiamo alla prima Repubblica.

Il caso Calascibetta

Il cosiddetto “caso Calascibetta” riguarda l’anno ‘94, con la nuova legge elettorale e l’elezione diretta dei sindaci, quando l’allora primo cittadino Pinuccio Lo Vetri, seppure con qualche difficoltà, governa per 4 anni senza l’appoggio di nessun consigliere comunale a lui vicino. La lista di Lo Vetri (Ricostruiamo Calascibetta), infatti, arrivando terza rimane fuori sia dagli scranni della maggioranza che da quelli dell’opposizione mentre il candidato a sindaco, ottenendo al ballottaggio più voti del suo avversario, siederà nella poltrona più ambita del Palazzo di città.

Lo stesso autore del volume ricoprirà il ruolo di assessore. L’opposizione al sindaco in Consiglio comunale gli verrà fatta da 16 consiglieri: 12 consiglieri appartenenti sia alla Civica “Per Calascibetta”, composta da esponenti del Partito Popolare, forza politica che aveva sostituito la Democrazia Cristiana, andata in frantumi a seguito di “Tangentopoli”, sia da Forza Italia, nata nel 1992, e da 4 consiglieri della Civica “”Insieme per Calascibetta”, che raggruppava uomini del centro-sinistra. Il volume descrive anche una Calascibetta “vivace” politicamente grazie alla presenza del politico per eccellenza, ovvero lo statista Giuseppe D’Angelo, ex presidente della Regione Siciliana ad inizio degli anni ‘60, con il primo
governo regionale di centro-sinistra, l’uomo che sconfisse il “Milazzismo”, che istituì la prima Commissione regionale antimafia, schierandosi anche contro i cugini, in odor di mafia, Ignazio e Nino Salvo, esattori delle tasse in Sicilia.

Insomma, un D’Angelo dai valori cristiani e legato al filo della legalità. Amico di Pier Santi Mattarella, fratello dell’attuale Presidente della Repubblica Italiana, ma anche di Aldo Moro, l’onorevole Giuseppe D’Angelo, citato nel testo di Salvatore Catalano, rappresenta quel politico di alto spessore etico e morale che ha dato lustro non solo alla sua Calascibetta. Insieme a Pier Santi Mattarella e Aldo Moro rappresentavano infatti quel filo rouge di giustizia che contrastava soprattutto il torbido della politica
siciliana, anche all’interno della stessa “Balena bianca”. Oltre all’autore, alla presentazione del volume interverranno il sindaco di Calascibetta, Piero Capizzi, e Giuseppe Acciaro, presidente dell’Associazione culturale “Contoli-Di Dio”. A leggere alcuni versi dello scritto saranno Claudio Castagna, Maria Rita Speciale e Graziella Daidone, componenti dell’Associazione culturale Contoli Di -Dio.