Mamma indigente partorisce all’Umberto I, gara di solidarietà per aiutarla

di Pierelisa Rizzo

Una vera e propria gara di solidarietà per dare una mano ad una giovane mamma che ha partorito al reparto di Ginecologia dell’Ospedale Umberto I di Enna e che non aveva nulla per la sua bambina.

La mamma non aveva nulla per la piccola

La giovane è arrivata in ospedale in ambulanza e non aveva il classico borsone che le mamme preparano con cura in attesa dell’evento che cambierà per sempre la loro vita. Così un giro di telefonate, dopo una segnalazione di un operatore dell’Umberto I° di grande sensibilità, e si attivata una catena umana in soccorso della piccola, della sua giovane mamma e del suo giovane papà.

Tutto l’occorrente per la bambina

Passeggino, culla, copertine, body, tutine, pannolini e persino un ciuccio ed un biberon che sono stati recapitati alla famiglia. La beneficenza si fa in silenzio, senza alcuna pubblicità, ma la risposta, così pronta e accorata, dopo un paio di telefonate ad amici e conoscenti, fa riflettere sulle parole di un giovane avvocato che ha voluto donare la culletta dei suoi figli.

Un avvocato dona la culla del figlio

“Oggi ho avuto modo di consegnare la culletta in chiesa ed ho visto con grande piacere che c’erano tante cose – scrive in un messaggio – Noi ennesi abbiamo tanti difetti, ma in queste situazioni sappiamo diventare comunità. Grazie per aver pensato a noi e per averci permesso di partecipare a questa cosa bella. Auguro ogni bene a questa bimba ed alla sua mamma”.

La gara di solidarietà

La catena umana, che ha abbracciato questa neonata, ha coinvolto tante persone, dalla polizia stradale, che ha organizzato una raccolta vestiario , all’Associazione nazionale della Polizia, che acquisterà alcuni buoni in un supermercato per permettere alla giovane mamma di provvedere alle necessità della piccola, così come il S.I.M, Sindacato Italiano Militari Carabinieri, segreteria di Enna , la Caritas parrocchiale della chiesa di Sant’Anna che ha messo in moto una macchina virtuosa e ha raccolto in un giorno tantissime cose e ha provveduto anche a fare un buono presso una sanitaria destinato ai bisogni della piccola. E poi le persone di buona volontà, che si sono private, senza esitazione, di propri ricordi per dare una mano. Una pagina di accoglienza e solidarietà che fa sperare e conferma, in un mondo sempre più disumanizzato, che la gente buona, disposta ad aiutare, che viene incontro senza giudicare, esiste ancora.