Sono stati restituiti soldi e preziosi, per un valore di circa 5 mila euro, ad un’anziana vittima della cosiddetta truffa del finto carabiniere. La donna, secondo quanto sostenuto dal comando provinciale dell’Arma di Enna, nell’agosto scorso era caduta nella trappola, orchestrata da due napoletani, poi identificati ed indagati dalla Procura di Enna, che le avrebbero fatto credere di un drammatico incidente in cui sarebbe incappato il figlio.
L’anziana venne raggiunta telefonicamente sulla propria utenza prima da uno dei malfattori il quale, qualificatosi come “maresciallo dei carabinieri”, le propose al fine di porre in libertà il figlio nel frattempo arrestato per aver provocato l’incidente, di preparare una somma di alcune migliaia di euro per rimetterlo in libertà, soluzione successivamente confermata da altri complici. Uno di loro si presentò nell’abitazione della donna prelevando contanti e preziosi.
Dopo la denuncia dei familiari della donna, scattarono le indagini attraverso l’analisi delle immagini della videosorveglianza gli inquirenti individuarono 2 napoletani che dopo aver attraversato lo stretto Messina erano in transito lungo l’autostrada Reggio Calabria – Salerno.
I carabinieri segnalarono tutto alla Polizia stradale calabrese che fermò l’autovettura segnalata. Dalla perquisizione venne fuori il bottino provento della truffa, nonché una consistente somma di denaro per la quale gli indagati non furono in gradi di giustificarne la provenienza.