Migranti morti, Sella, “stop a Mediterraneo come tomba”

Secondo i dati diramati dall’UNICEF, nel 2024 oltre 2.200 persone hanno perso la vita nel Mediterraneo, con quasi 1.700 vittime solo sulla rotta centrale. Tra queste, centinaia di bambine, bambini e adolescenti. Una persona su cinque di coloro che intraprendono questo tragico viaggio è minorenne, spesso spinta a fuggire da conflitti, violenza e povertà.

“L’emergenza migranti rappresenta una delle più gravi vulnerabilità della nostra società. A questa si aggiunge il dramma dei minori stranieri non accompagnati, che ogni giorno affrontano viaggi disperati su barche fatiscenti, rischiando la vita nel tentativo di trovare una via di salvezza.

Il Mediterraneo deve cessare di essere una tomba per chi cerca un futuro migliore. Come associazione, crediamo che le strategie per contrastare le migrazioni debbano essere ripensate. Occorrono interventi mirati che scoraggino l’invio di minori verso percorsi di morte certa e promuovano un sistema più giusto e umano.

Progetti come la cooperazione circolare, che favoriscono lo sviluppo nei paesi di origine e creano opportunità concrete di crescita, rappresentano la strada giusta. Non possiamo limitarci a politiche repressive che sopprimono vite umane. È necessario costruire ponti di solidarietà e adottare politiche che tutelino i più piccoli, a partire dall’applicazione concreta del Patto sulla migrazione e l’asilo, per garantire priorità alla salvaguardia dei minori.

Ogni migrante salvato è un pezzo di futuro recuperato. Don Bosco 2000 continuerà a lavorare con impegno per offrire speranza e protezione ai più vulnerabili.”