Ancipa, Comitato spegne entusiasmi, “invaso non pieno, soffriremo in primavera”
Troina - 30/12/2024
Le notizie sul progressivo riempimento della diga Ancipa non lasciano dormire sogni tranquilli a chi vive in quei 5 Comuni, totalmente dipendenti dall’invaso. Tra questi ci sono gli esponenti del Comitato civico Sicilia Senza Acqua che, sulla scorta dei dati forniti dal Movimento per la difesa dei territori, prospettano mesi difficili a meno che non si provveda ad un piano complessivo sul sistema idrico, capace di ridurre drasticamente le perdite lungo le condotte e di trovare nuove fonti.
Solo il 20% dell’invaso è coperto d’acqua
Secondo il Comitato, nonostante la gioia nel vedere crescere il livello d’acqua dell’Ancipa, arrivato a 6 milioni di metri cubi, ricorda che, a fronte di una capienza di oltre 30 milioni di metri cubi, “la diga contiene acqua solo per quasi il 20% della propria capacità, un dato che non ci consente di stare tranquilli”.
L’arrivo della primavera e della siccità
Il timore, più che fondato, è di ripetere il 2024 con i problemi di approvvigionamento per tanti Comuni, soprattutto per quelli legati all’Ancipa, come Troina, Nicosia, Cerami, Sperlinga e Gagliano. Anche perchè, come ricordato da tanti in queste settimane, un anno fa il livello dell’invaso era intorno agli 11 milioni. “Le nostre preoccupazioni – spiegano dal Comitato – fanno riferimento non al periodo corrente, ma al periodo che parte dalla prossima primavera. Riteniamo che in assenza di interventi urgenti e visione a lungo termine, l’emergenza idrica che abbiamo vissuto quest’anno e che continuiamo a vivere adesso sia solo una tetra anticipazione della devastante emergenza idrica che vivremo nel 2025 e così negli anni a venire”.
Verso la desertificazione
Inoltre, “considerando la sempre più scarsa presenza di piogge del nostro territorio e alla luce degli studi di UniCt, secondo i quali un terzo della Regione si desertificherà entro il 2030, è ragionevole ritenere che gli invasi non potranno in futuro soddisfare appieno il fabbisogno idrico delle comunità montane” aggiungono gli esponenti del Comitato civico Sicilia Senza Acqua.
Cosa fare per arginare la crisi idrica
Il Comitato, che ha sede a Troina, rilancia le sue proposte, tra cui “l’immediata e urgente riparazione delle condutture che insistono nel nostro territorio” ed ancora “un piano di emergenza valido per affrontare la penuria d’acqua negli anni a venire”, “una task force, composte da tecnici, amministratori e membri dei comitati, volte a studiare le specificità di ogni territorio ed elaborare proposte rispetto alla crisi idrica”, “trovare immediatamente delle soluzioni per i comuni senza fonti alternative all’Ancipa (mappatura dell’intero territorio volta a individuare tutte le sorgenti d’acqua disponibili, nuove infrastrutture che colleghino la zona nord della provincia a sorgenti in grado di soddisfare il fabbisogno idrico delle comunità”.
Stop alle bollette
E poi c’è la questione delle bollette idriche. ” Vanno sospese immediatamente le bollette a carico degli utenti, che continuano a pagare a peso d’oro un servizio inesistente e continuano da anni, costantemente, a lamentare quest’ingiustizia”. Il Comitato ne ha anche per i gestori del servizio a cui rimproverano “l’atteggiamento assolutamente latitante” in quanto “avrebbero dovuto, non nel bel mezzo della crisi ma ben prima, captare nuove fonti d’acqua e manutentare le opere esistenti: tutto ciò non è avvenuto e quando è avvenuto ha prodotto risultati insufficienti”