Ha battezzato la figlia di ex ospite di una casa famiglia di Enna dove 20 anni fa la polizia fece un blitz scoprendo che i bambini oltre ad essere maltrattati venivano alimentati con cibo scaduto. Il padrino della bimba è Mario Giannotta, attuale dirigente della Polizia stradale, che, in quel periodo era responsabile della Prima sezione della Squadra mobile di Enna, specializzata nei reati contro i minori.
Fu lui a guidare quell’indagine, nata per caso, dopo una “soffiata” di suo figlio che era compagno di classe di quel bambino, ora diventato padre. Ed a casa, gli raccontò di alcuni episodi che tormentavano il suo amichetto, e dei suoi fratelli, ospiti di quella casa famiglia.
E così, Giannotta decise di avviare degli accertamenti e con il coordinamento dei magistrati della Procura di Enna venne aperta un’inchiesta. Grazie alle intercettazioni, si scoprirono storie terrificanti con vittime i 26 bambini della struttura, che vivevano nella paura e ridotti alla fame. Ed il cibo che gli veniva somministrato era pressoché scaduto, come emerso nel corso delle perquisizioni.
L’operazione Quadrifiglio culminò con delle misure cautelari, l’amministratrice della Casa famiglia finì a processo insieme a dei dipendenti. A distanza di tanto tempo, il dirigente della Polizia stradale di Enna ha ricevuto una chiamata da quello che era l’ex compagno di classe del figlio, diventato padre di una splendida bambina. Gli ha chiesto di essere il padrino della figlia e Giannotta, commosso, ha accettato la proposta.
“Ho provato un ‘emozione unica ma anche orgoglio per quello che la polizia ha fatto – dice il dirigente della Polizia stradale – Ho battezzato la bimba con grande piacere ed auguro alla famiglia e a questo padre, che ce l ‘ha fatta, ogni bene del mondo”. II battesimo è avvenuto in un paese della provincia qualche domenica fa. “E’ stata un ‘emozione forte – dice il commissario – II nostro lavoro è spesso sotto ombra. Ricordo benissimo quell’ operazione. Con quei bambini, pronti per andare a scuola, bloccati da noi. Se non ricordo male, era l’ultimo giorno di scuola. Alcuni bambini avevano anche la festa di fine anno. Ricordo i loro occhi. Voglio dire grazie a questo ragazzo, oggi uomo, che mi ha restituito il mio impegno”.