Crisi idrica, la Chiesa in campo, Mdt”, ma le istituzioni sono assenti”

E’ scesa in campo la Chiesa sull’emergenza idrica: le prove generali si sono avute nell’incontro, avvenuto sabato a Nicosia, organizzato dal vescovo della Diocesi di Nicosia, Giuseppe Schillaci.

Chi ha partecipato all’incontro

Hanno partecipato il sindaco di Troina Alfio Giachino e l’assessore Leanza, il sindaco di Cerami Silvestro Chiovetta, il sindaco di Assoro Antonino Licciardo, Il vicesindaco Annamaria Gemmellaro e il Presidente del Consiglio comunale di Nicosia, Sigismondo Livolsi, gli assessori Giuseppe La Ferrera e Agata Brazzaventre di Gagliano e l’onorevole Sebastiano Fabio Venezia.

Le associazioni

C’erano anche numerose associazioni, tra cui le delegazioni di Coldiretti, CISL, Confcommercio, Confcooperative, CNA, AGESCI, Azione Cattolica, Forum delle famiglie, Movimento dei Territori, Forum aree interne, Comitato Sicilia Senz’Acqua, Comitato Cittadini Ennese, Consulta Aggregazioni Laicali, Legambiente, Comitato insieme per il bene comune, Comitato Nicosia di Sicilia.

Le problematiche sollevate dal vescovo

L’incontro è stato introdotto dal vescovo Giuseppe Schillaci e da un video racconto che ha riassunto le stragrande maggioranza delle problematiche legate alla crisi idrica. Tutti quanti hanno condiviso l’idea di costituire dei tavoli tecnici per rendere alcune delle proposte emerse operative.

Il Movimento per la difesa dei territorio

Il Mdt ha esposto la sua tesi sull’intera crisi idrica ma ha stigmatizzato ” l’assenza ingiustificata delle istituzioni, assenza di risposte e la mancanza di trasparenza da parte degli enti preposti”. Come spiegano dal movimento, “abbiamo inviato decine di istanze da quando ci siamo resi conto del problema, dal 20 giugno ad oggi, a tutte le istituzioni (Prefetto, Presidenti della Regione, del Consiglio e della Repubblica), agli enti preposti (Autorità di Bacino e Cabia di Regia) e a Siciliacque e AcquaEnna, nessuna risposta”.

“Ci avevano accusato di allarmismo”

Nel corso di questi mesi, il Mdt, presieduto da Fabio Bruno, ha fornito dati piuttosto solidi sulla quantità d’acqua nella diga Ancipa anche se all’inizio attorno al Movimento c’era molto scetticismo. “Siamo stati accusati – spiegano dal Mdt – di falsificare i dati e di fare allarmismo per poi scoprire che la situazione era ancora peggio di come l’avevamo descritta (Enel che comunica un limite minimo di 218 mila m3 per non compromettere lo scarico di fondo dell’invaso)”.

Non abbassare la guardia

Il Mdt ricorda che sebbene nell’invaso vi siano circa 3 milioni di metri cubi di acqua la situazione non è affatto serena. “Ora che ha fatto un po’ di pioggia – spiegano – e abbiamo a disposizione poco più di 3Mmc d’acqua nella diga, il rischio maggiore è abbassare la guardia, siamo ai livelli di metà agosto e i volumi erogati sono elevati. Rispetto allo stesso periodo degli anni precedenti mancano all’appello almeno 9Mmc”.

La politica si faccia da parte

Duro l’affondo del Mdt nei confronti della politica ed il riferimento sembra essere alla gestione della diga ed alle pressioni di Caltanissetta per avere più acqua. “La politica forse – spiegano dal Mdt – è meglio che ne stia fuori e faccia fare il loro lavoro ai tecnici, infatti fino ad ora, con poche eccezioni, ha solo peggiorato la situazione, si vedano ad esempio le attuali ingerenze per distribuire l’acqua di Ancipa ai comuni del Nisseno”.

Le proposte

Il Movimento ha presentato delle proposte per superare l’emergenza idrica. “Riparazione perdite e potenziamento invasi, ma soprattutto Informazione e controllo, possibilmente coinvolgendo le associazioni. Si deve investire sulla ricerca di nuove fonti idriche”. Inoltre, secondo il Mdt, “l’Ancipa deve essere utilizzata esclusivamente per uso idropotabile e per un numero inferiore di Comuni o comunque quantitativi d’acqua erogata inferiori (almeno fintantoché non raggiunga un livello accettabile). Si deve intercettare altra acqua da convogliare nell’invaso”