Associazione Lama, sipario sul progetto un Orto nel deserto
Comunicati Stampa - 18/12/2024
Dare la possibilità di poter praticare l’agricoltura in particolare quella
orticola in condizioni climatiche quasi proibitive. E’ questo il risultato
raggiunto dall’Associazione Luciano Lama ODV con il progetto “Un orto nel
deserto da realizzare nei campi profughi Saharawi” in Algeria, finanziato
dalla Presidenza del consiglio dei Ministri con la quota Irpef dell'otto per
mille concluso lo scorso 15 dicembre e che ha consentito la realizzazione
di 5 serre idroponiche in campi profughi in Algeria che ospita una parte
della popolazione Saharawi.
Il progetto non ha previsto solamente la realizzazione degli orti idroponici
ma anche la formazione di personale locale in modo da consentire
successivamente l’utilizzo degli orti autonomamente.
I Saharawi, letteralmente GENTE DEL DESERTO, come tutti i popoli, sono il
risultato di un lungo percorso storico. Parte di questa popolazione, fuggita
all’occupazione marocchina del Sahara Occidentale nel 1975, ha ottenuto
dall’Algeria la possibilità di insediarsi sul territorio desertico, vicino alla
città di Tindouf, a sud ovest dell’Algeria. Lì sono nati una serie di campi
profughi oggi chiamati WILAYA cioè province, a loro volta suddivisi in
DAIRE, comuni, e BARRIOS, quartieri. Tutti i campi sono collegati tra loro
da una strada asfaltata che raggiunge facilmente la città Algerina di
Tindouf, ad eccezione di Auserd che va raggiunta attraversando il deserto.
Questi campi profughi saharawi sono governati da donne, che si sono
ritrovate a gestire l’intera organizzazione dei campi quando gli uomini
erano impegnati al fronte. I Saharawi lottano da trent’anni per non
restare isolati, istruirsi, lavorare, crescere come popolo e come individui.
Purtroppo la situazione alimentare nei campi è drammatica, non esiste
una economia legata alla terra e all’agricoltura: soltanto in alcuni territori
è possibile praticare agricoltura tradizionale, in queste aree sono
sviluppati orti familiari e pubblici, favoriti dalla presenza di acqua dolce
nel terreno. Grosse difficoltà creano le tempeste di sabbia che ricoprono
la vegetazione che cresce. In molte aree è invece ostico sviluppare
l’agricoltura. Tale fatto porta i Saharawi a dipendere totalmente dagli
aiuti internazionali, dal governo algerino e dalla solidarietà internazionale.
Le crisi economiche mondiali si riflettono sul popolo saharawi in quanto i
tagli dei fondi dei governi riducono notevolmente la possibilità che queste
famiglie hanno di accedere a beni di prima necessità.
Così l’intervento effettuato dall’associazione Luciano Lama ODV
consentirà una sorta di “autosufficienza” per quanto riguarda le colture
orticole.
“Si è trattato di uno dei nostri primi progetti di cooperazione allo sviluppo
in Africa portato avanti nel corso di più di un anno di impegno e di
dedizione. Si tratta ormai di un nuovo impegno dell’Associazione in Africa
in zone del mondo dove c’è bisogno di solidarietà e di aiuto concreto.
Stiamo iniziando un nuovo percorso di cooperazione allo sviluppo certi
che riusciremo a portare in quelle parti del mondo un sostegno concreto
di solidarietà. A breve partire per l’Etiopia sempre sui temi della fame nel
mondo e della sicurezza alimentare.”