Salvare una vita? Lo si può fare con ChatGPT

L’intelligenza artificiale sta dimostrando un crescente potenziale nel supportare le emergenze mediche, come dimostra una recente sperimentazione pubblicata su Resuscitation e ripresa da Innovationisland.it in un articolo di Gabriele Amadore.

Le istruzioni di primo soccorso con ChatGPT

L’indagine, condotta da un team internazionale guidato da Federico Semeraro, presidente dell’European Resuscitation Council, ed Elena Giovanna Bignami, presidente della Società Italiana di Anestesia, ha esaminato l’efficacia della modalità vocale avanzata (Advanced Voice Interaction, AVI) di ChatGPT nel fornire istruzioni di primo soccorso.

L’esperimento

Questa sperimentazione si inserisce in un contesto in cui i precedenti assistenti vocali spesso fallivano nell’offrire un aiuto efficace: uno studio pubblicato su JAMA Network Open aveva rilevato che solo il 28% degli strumenti suggeriva di chiamare i soccorsi e il 34% forniva istruzioni di base sulla RCP. 

Lo studio ha simulato il caso di un soccorritore non addestrato che, trovandosi di fronte a una persona in arresto cardiaco, riceve istruzioni vocali da ChatGPT per eseguire la rianimazione cardiopolmonare (RCP). Sono state testate quattro voci del chatbot (Cove, Ember, Soul e Spruce) per valutare la qualità delle informazioni fornite e il supporto emotivo al soccorritore.

Le risposte dei nuovi assistenti vocali di ChatGPT si sono dimostrate molto migliorate. Tuttavia, restano alcune sfide da affrontare, come il funzionamento in ambienti rumorosi, la gestione dello stress dell’utente e l’adattabilità in situazioni con molti astanti. Gli autori sottolineano che ulteriori studi saranno necessari per integrare l’AI nella catena del soccorso, senza sostituire il ruolo fondamentale degli operatori. 

Formazione come chiave per salvare vite 

Al Congresso di Bologna organizzato dall’Italian Resuscitation Council (IRC), oltre 700 esperti hanno discusso dell’importanza della formazione sul primo soccorso. Insegnare manovre salvavita come il massaggio cardiaco e l’uso del defibrillatore automatico esterno (DAE) potrebbe aumentare significativamente le possibilità di sopravvivenza in caso di arresto cardiaco, fino a triplicarle