Memorial Manganaro a Leonforte, “intitolargli la piazza del nuovo commissariato”

Riflessioni sul senso della lotta la crimine, della legalità e del contrasto del bullismo. Poi ragazzi delle scuole in campo a giocare tutti assieme a calcetto. E in campo pure i suoi “ragazzi”, oggi non più giovanissimi, per indossare una casacca da calciatore e disputare delle partite in sua memoria. È andato in scena a Leonforte il nono “memorial” intitolato ad Andrea Manganaro, compianto vicequestore e dirigente del commissariato di Leonforte, scomparso nel 2003.

La storia di Manganaro

Manganaro diresse il commissariato per poco più di otto anni, e in questo periodo a Leonforte, a cavallo tra gli anni ’90 e i primi anni del nuovo millennio, furono compiuti ben 200 arresti. Leonforte sgominò organizzazioni criminali anche internazionali dedite al traffico di droga, inferse duri colpi al clan di Cosa Nostra ennese e alla sua propaggine leonfortese, portò in prigione funzionari infedeli, ladri e anche due pedofili. Manganaro insegnò ai suoi uomini un metodo d’indagine che ancora oggi fa della sezione di Pg del commissariato leonfortese un modello investigativo tra i più virtuosi in Sicilia.

Le istituzioni

Alla manifestazione c’era il questore Salvatore Fazzino, il procuratore di Enna Ennio Petrigni e il procuratore aggiunto di Caltanissetta Roberto Condorelli, che ha lavorato con Manganaro e che lo ha ricordato, sottolineando come solo la memoria di un grande uomo possa essere ricordata negli anni e la memoria di un grande dirigente rimanere così impressa nel cuore dei suoi uomini.

L’emozione della famiglia

C’era la famiglia di Manganaro, il fratello Giuseppe e la figlia Anna, che si è commossa mentre a scuola, all’istituto Alighieri-Verga – e poi al palazzetto dello sport, nel pomeriggio – venivano trasmesse le immagini di suo papà al lavoro. Lei aveva solo 7 anni quando perse il padre. Manganaro morì in un incidente di caccia. Era con degli amici. Un proiettile passò attraverso un cinghiale e lo centrò al collo, in territorio di Mistretta. Non ci fu nulla da fare, nonostante la corsa all’ospedale Papardo di Messina.

Il sindaco ed il presidente della Pro loco

C’erano il sindaco di Leonforte Piero Livolsi, la dirigente scolastica Concetta Ciurca e il presidente della Pro loco di Leonforte Josè Trovato. Quest’ultimo ha lanciato una proposta. “L’avevo già proposto nel 2022 ma poi tutto cadde nel vuoto – ha detto Trovato -. Ora spero che si possa fare: intitolare una strada o una piazza ad Andrea Manganaro, come si dovrebbe fare da tempo per Elisa Valenti. Per il dottore Manganaro proporrei una revisione toponomastica per intitolargli la piazza dove avrà sede il commissariato”.
Nel corso della mattinata a scuola, grazie al lavoro svolto dai professori Piscitello e Fantino i ragazzi hanno mostrato degli sketch contro il bullismo, partecipato al dibattito con delle domande e ascoltato gli interventi del dirigente del commissariato Giuseppe Travagliante, dell’ex sindaco Salvo La Porta, il saluto dell’assessore Sabrina La Ferrara e dello stesso presidente della Pro loco, che ha ricordato la figura di Manganaro e ciò che ha fatto per Leonforte. Sul tema è intervenuta anche, commossa, la figlia Anna. In relazione all’argomento del bullismo e del cyberbullismo significativo è stato, infine, il video giunto a scuola da don Fortunato Di Noto, presidente e fondatore dell’associazione Meter.