La buona notizia è che dal momento di massima crisi della diga Ancipa, con soli 230.000 metri cubi d’acqua, si è passati alla soglia dei 2 milioni e 300.000 metri cubi, stando alle rilevazioni del 10 dicembre da parte del Movimento per la difesa dei territori.
E’ sempre emergenza idrica perché l’acqua è sempre razionata ma nelle ultime ore è esploso un altro problema e non da poco: dai rubinetti dei Comuni Ancipa dipendenti non sgorga acqua cristallina o bianca ma torbida con una tonalità giallastra. Un fenomeno denunciato da diversi residenti che, naturalmente, sono preoccupati e si chiedono se sia davvero opportuno cucinare o lavarsi con quell’acqua.
Sulle ragioni di questa nuova “colorazione” tutt’altro che rassicurante il Movimento per la difesa dei territori, presieduta da Fabio Bruno, ha una sua teoria, connessa alla presenza del fango, sedimentatosi nell’invaso. “Come diciamo ormai da mesi, il fondo dell’Ancipa – spiega il Movimento – ha un sostanzioso strato di fanghi e detriti che, trasportati dalle piogge e dai torrenti, negli anni si sono accumulati sul fondale e supponiamo non siano mai stati rimossi…. neanche ora che erano quasi totalmente scoperti (al 30 novembre solo 7 ettari di superfice sui 139 erano coperti dall’acqua)”.
C’è un impianto di potabilizzazione che filtra l’acqua proveniente dalla diga ma perché ha quel brutto colore?
“L’acqua normalmente – argomenta il presidente del Mdt, Fabio Bruno – passa attraverso un sistema di potabilizzazione, che la sterilizza dagli organismi patogeni (principalmente mediante clorazione) e ne fa depositare il fango in apposite vasche di decantazione (utilizzando i floculanti, principalmente l’alluminio), prima di immetterla in rete. In questo momento però c’è troppo fango in circolo anche per il potabilizzatore, quindi una parte non riesce ad essere rimosso e viene distribuito (anche se hanno aggiunto un passaggio in una ulteriore vasca di decantazione per fare un pre-trattamento). Quindi purtroppo parte di questo fango arriva fino alle nostre case”.
La domanda è: possiamo bere quest’acqua? “Dovrebbe esserlo. Come abbiamo scoperto- dice Bruno – nel 2018 (quando ci siamo occupati del problema dell’Alluminio nell’acqua) l’ASP (per esattezza il SIAN) assicura la potabilita’ dell’acqua distribuita in rete, perche’ provvede ad analizzare dei campioni prelevati nei vari pozzetti all’ingresso della rete cittadina. E anche i gestori effettuano i loro controlli e hanno l’obbligo di informare il SIAN in caso di problemi. Non sappiamo quanti campionamenti vengano effettuati in questo periodo, ma viste le condizioni particolari si suppone che siano piu’ del normale. Comunque provvederemo ad informarci”
“Personalmente in questo periodo io non berrei acqua di rubinetto se non filtrata, eviterei di utilizzarla per cucinare se marroncina o maleodorante (come in foto), ma la utilizzerei senza problemi per lavarmi o lavare le stoviglie, per la lavatrice, attenti ai bianchi” chiosa il presidente del Mdt.