Una conviviale di Natale ricca di contenuti. L’Accademia Italiana della Cucina di Enna si è congedata per questo 2024 con una cerimonia che ha visto oltre 60 persone presenti, fra accademici, personalità e rappresentanti istituzionali. La delegata Marina Taglialavore con al fianco il simposiarca e vice delegato Fabio Montesano ha salutato e ringraziato i presenti, sottolineando l’importanza di un’associazione come l’Accademia Italiana della Cucina nel territorio, per la divulgazione della cultura e delle tradizioni culinarie legate a molteplici aspetti. Non a caso, uno dei momenti più significativi della serata è stato il conferimento del Premio Dino Villani alla famiglia Di Venti, dell’omonimo caseificio di Calascibetta (presente anche Maria Rita Speciale, assessore al Bilancio dello stesso Comune), ovvero un produttore che si è distinto nella lavorazione artigianale di un prodotto alimentare di rilevante e specifica qualità organolettica, lavorato con ingredienti nazionali tracciabili, di prima qualità e con una ben identificata tipicità locale: il Piacentinu ennese. Nel corso della serata sono poi stati presentati i nuovi Accademici Rosangela La Monica e l’avvocato Toti Corso.
Interventi significativi sono poi stati fatti dal segretario nazionale del Consiglio di Presidenza dell’AIC, Ugo Serra, da Vittorio Sartorio, coordinatore territoriale dell’AIC, da Andrea Scoto che ha parlato dei marchi di tutela Dop e Igp che ricadono nel nostro territorio e in particolare del lavoro di squadra per il riconoscimento della Dop per il Piacentinu Ennese. Un riconoscimento è stato poi consegnato anche a Bruno Maddalena e Graziella Puleo per i 35 anni di presenza all’AIC.
Il simposiarca Fabio Montesano, infine, ha parlato del menu degustato al Federico II con la partecipazione dello Chef Vittorio Fauci e con al fianco il direttore della struttura Calogero Salvaggio: “Un’esperienza gastronomica di alto livello. L’aperitivo/antipasto e il primo piatto hanno raggiunto punteggi eccellenti, dimostrando una cura particolare nella preparazione e nella scelta degli ingredienti. Gli arancini su fonduta di Piacentino sono stati particolarmente apprezzati, risultando gustosissimi e cotti al punto giusto, un autentico trionfo di sapori che celebra la tradizione siciliana con raffinatezza. Anche il secondo piatto ha mantenuto un livello qualitativo elevato, con voti che confermano la bontà e l’equilibrio delle portate. Il dolce ha chiuso la cena in modo degno, lasciando un ricordo piacevole e soddisfacente. Il servizio si è dimostrato efficiente e premuroso, contribuendo a rendere l’esperienza ancora più piacevole. L’abbinamento dei vini proposti ha completato il pasto in maniera impeccabile. In conclusione, la cena è stata un perfetto connubio fra tradizione e creatività, con una cucina che esalta i sapori locali e li presenta in maniera elegante e curata”.