Valguarnera

Gli stipendi di sindaco e giunta a Valguarnera, Speranza, “somme da restituire”

Al consigliere comunale PD di Valguarnera Giuseppe Speranza i conti non tornano sulle indennità del sindaco e degli amministratori per gli anni 2023 e 2024.

La denuncia di Speranza

“Nel 2023 -scrive Speranza- con determina dirigenziale (viziata da errata applicazione della legge; visto che la competenza è del Consiglio Comunale) vengono aumentate, per l’anno 2023 e 2024, le indennità agli amministratori e successivamente liquidato, per otto mesi, il nuovo compenso.

A luglio dello stesso anno la Giunta comunale approva la variazione di bilancio aumentando i capitoli di spesa relativi alle indennità. Delibera, tra l’altro, dichiarata urgente per corrisponderle senza ritardo. Nonostante ciò, quella delibera decade, in quanto non ratificata dal consiglio comunale entro i sessanta giorni, però nel capitolo non ci sono più soldi in quanto utilizzati per pagare le nuove indennità. Il Consiglio Comunale in seguito rileva che tutta la procedura è errata e non approva la variazione. “Il sindaco -afferma oggi Speranza- con l’ennesimo colpo di teatro ritirò la proposta affermando che gli amministratori avrebbero rinunciato all’aumento dopo averlo percepito in maniera illegittima per ben 8 mesi del 2023”.

Il segretario comunale

Il segretario comunale con parere del 20/04/2024, ribadisce la non competenza del funzionario a determinare le indennità, “ma nello stesso tempo -accusa il consigliere- abusivamente impegna e liquida
l’aumento delle indennità erogate fino al mese di agosto del 2023.” Il colpo di scena arriva tuttavia successivamente, quando con determina n. 710 del 20/11/2024 il funzionario annulla i provvedimenti del 2023 e dispone la restituzione delle somme illegittimamente erogate agli amministratori. “Il fatto grave- continua l’esponente PD- è che furbescamente nella determina, non si evince con chiarezza il periodo in
cui sono state liquidate le somme, mentre si evince che sono state parzialmente recuperate non pagando le successive indennità”. Tenendo però a precisare che nella pubblica amministrazione le somme erogate e non dovute vanno recuperate in unica soluzione con atto formale, ed in caso di rateizzazione, richiesta dagli interessati, applicando gli interessi legali.

Il ricorso

“Nei prossimi giorni -conclude- presenteremo ricorso contro la determina dirigenziale nell’auspicio di riuscire a recuperare le somme. Ma non è tutto. Dopo oltre un anno ed una ispezione richiesta assieme
alla collega Greco abbiamo rilevato gravi anomalie nella gestione dell’Ente, ci risulta che il Sindaco non ha restituito 4800 euro. Però nel frattempo, l’Ente continua a fare cassa mettendo le mani in tasca delle
famiglie dei bambini a cui oggi viene fatto pagare il pasto della mensa”.

La tabella

Dalla tabella allegata da Speranza risulterebbe che la sindaca Draià avrebbe dovuto restituire per gli emolumenti non dovuti euro 8.116, il vicesindaco Arena 4.058, gli assessori Auzzino e Scarlata 3.652 a testa e l’ex assessore Cutrona 1.802. Mentre le nuove indennità 2024 al lordo delle imposte sarebbero, rispetto al 2023, di euro 4.002 per il sindaco (+478), 2.001 per il vicesindaco (+ 240), per gli assessori 1.800 (+ 214). La redazione ha chiesto due giorni fa alla sindaca una replica sulla vicenda.

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Rino Caltagirone