Lo stop all’acqua per Caltanissetta, cosa rischiano i sindaci

La protesta delle comunità del nord della provincia di Enna “Ancipa- dipendenti”, che si è spinta fino al tentativo di manomettere il potabilizzatore così da sospendere l’erogazione dell’acqua verso i Comuni di Caltanissetta e San Cataldo, è stata censurata dal coordinatore della “Cabina di regia” Cocina che l’ha definita ingiustificata. Lo stesso Cocina, parlando d’interruzione di un pubblico servizio, ha detto di essere in contatto sia col Prefetto che con il Questore per le connesse problematiche di ordine pubblico. Il problema c’è e così come accaduto tante volte nel nostro Paese, le legittime proteste delle comunità locali avverso decisioni pubbliche assunte da altre Istituzioni della Repubblica, rischiano di sfiorare il Codice penale.

L’occupazione della A19 per la Kore

Come non ricordare l’occupazione dell’autostrada A/19 finalizzata ad ottenere nel 2004 il richiesto riconoscimento ministeriale dell’Università Kore. Gli occupanti furono infatti sottoposti a processo per interruzione di pubblico servizio. Eppure l’Università Kore nacque e con essa tutte le aspettative di un
risultato storico, secondo solo all’elevazione di Enna a capoluogo di provincia.

Il caso dell’acqua

Nel caso che ci sta impegnando in queste ore la materia della contesa non riguarda la promozione di strategìe per “andare avanti” ma di azioni difensive per non “tornare indietro”. Stiamo infatti parlando di una risorsa (primitiva ed elementare) la cui deficienza strutturale determinerebbe l’indebolimento di tutti
gli indicatori che caratterizzano le nostre aree interne e che hanno determinato l’ingresso dei rispettivi Comuni nella Strategia Nazionale Aree Interne.

La protesta dei sindaci

In tale contesto, la protesta in corso dei cinque Sindaci interessati, per gli effetti minimali che sta producendo, appare fin qui rientrare nella fisiologica prevedibilità delle tensioni umane connesse alle forme, ai tempi e alle modalità dell’intervento posto in essere da un pubblico ufficiale, tanto da essere
agevolmente controllabili o superabili attraverso i normali meccanismi di difesa di cui l’ufficio o il servizio dispone, proprio nella prospettiva di assicurarne la costante continuità di funzionamento del sistema di erogazione dell’acqua.