Ancipa, l’assurdo scontro tra due province assetate
Troina - 30/11/2024
Guardando indietro nel tempo, i conflitti sorti a causa di un accesso all’acqua negato o minacciato sono parecchio diffusi e concentrati nel subcontinente indiano e nel corno d’Africa, ed anche in Medioriente. I primi a protestare per l’ineguale distribuzione delle risorse idriche furono gli ebrei con i Romani nel
30 d.C. e, nella stessa regione, oggi è il popolo palestinese a portare avanti una lunga e faticosa battaglia per l’accesso all’acqua, resa più difficile dalla nota occupazione israeliana.
Lo scenario
Ciò che preoccupa è che tali conflitti non sono limitati al passato ma destinati a caratterizzare anche il futuro e motivati dallo stato di necessità. Secondo uno studio del Dipartimento per gli affari economici e sociali dell’ONU sulla scarsità d’acqua, entro il 2025, 1,8 miliardi di persone sperimenteranno la
scarsità d’acqua e due terzi del mondo vivranno in condizioni di stress idrico. Tali fenomeni non si avvertiranno solo nelle regioni del Medio Oriente, dell’Asia meridionale e dell’Africa subsahariana, com’è facile pensare, ma interesseranno anche alcune regioni del sud Europa.
Lo scontro sull’acqua
Quello che si sta verificando in questi giorni nelle aree interne e centrali della Sicilia non è certamente un conflitto ma tanto gli somiglia. La “Cabina di regia” guidata dall’Ing. Cocina si è infatti piegata alle pressanti richieste dei Comuni (anch’essi Ancipa-dipendenti) di Caltanissetta e San Cataldo, al punto di
rivedere la stabilita limitazione dell’erogazione dell’acqua dell’invaso Ancipa a vantaggio dei soli Comuni di Troina, Gagliano C.to, Sperlinga, Nicosia e Cerami, formalizzata appena 24 ore prima. Non si è, quindi, fatta attendere la reazione dei Comuni ennesi che, gridando alla “presa in giro”, hanno deciso di
alzare il livello della protesta (da “scenografica” a “tragedia greca” come paventato dall’On. Venezia) anche a costo di occupare il potabilizzatore dell’Ancipa basso.
Si spera nella pioggia
Che in tempo di globalizzazione il confronto non fosse più tra imprese ma fra territori lo si sapeva già, così come si sapeva pure che la sfida tra i territori la vincono quelle comunità che hanno la capacità di frenare le spinte centrifughe a vantaggio di politiche capaci di attrarre “risorse innovative e suggestive”. Ciò che invece ci sorprende, e che non ci saremmo mai aspettati alle porte del 2025, è che la scelta dell’arma da utilizzare per tale sfida sia ricaduta anche su una “risorsa primitiva ed elementare” come l’acqua. Ci auguriamo, ironia della sorte, che la pioggia che sta cadendo in queste ore serva anche a raffreddare gli animi.