Si terranno il 5 dicembre le operazioni peritali sui telefonini, appartenenti a 8 giovani di Piazza Armerina, posti sotto sequestro dalla Procura per i minori di Caltanissetta nell’ambito dell’inchiesta sulla morte di Larimar, la studentessa trovata impiccata il pomeriggio del 5 dicembre nel giardino di casa.
La difesa della famiglia della ragazzina, rappresentata dall’avvocato Milena Ruffini, ha nominato un consulente, Paolo Reale, un super perito noto per aver preso parte alle indagini sull’omicidio di Chiara Poggi che poi portò alla condanna del fidanzato, Alberto Stasi.
L’inchiesta, per il momento, è solo per istigazione al suicidio ma il fascicolo potrebbe arricchirsi di un’altra ipotesi, quella di revenge porn, se in quei dispositivi, nella disponibilità di conoscenti di Larimar, saranno rintracciati il video o delle immagini ritraenti comportamenti compromettenti da parte della ragazzina. Perché una delle ipotesi investigative è che Larimar sia stata minacciata della divulgazione di un filmato o delle foto e la paura di finire in una gogna l’avrebbe spinta a togliersi la vita.
La famiglia ritiene che la ragazzina sia rimasta vittima di un omicidio ma il procuratore per i minori di Caltanissetta, nel corso della conferenza stampa dei giorni scorsi, ha sostenuto come, allo stato, gli elementi a disposizione degli inquirenti portano alla pista del suicidio.
E’ slittata, frattanto, la testimonianza della madre di Larimar che avrebbe dovuto essere ascoltata dal Procuratore e non è stata ancora fissata una nuova data.
Inoltre, l’avvocato Milena Ruffini ha presentato una richiesta di accesso agli atti della scuola di Larimar per avere più informazioni possibile su quella lite, durante la ricreazione, tra la studentessa ed una compagna, che potrebbe essere al centro della tragedia.
Alcune indiscrezioni, circolate negli ambienti dei conoscenti della 15enne, asseriscono di uno scontro sentimentale, in quanto quella compagna avrebbe accusato Larimar di avere avuto un flirt con il suo fidanzatino. Da accertare anche se in quel contesto è stato mostrato quel famoso video di cui in tanti parlano ma che la Procura non è riuscita ancora a rintracciare.
Il legale della famiglia nutre delle perplessità su tutta la vicenda e non ha ancora “chiuso le indagini difensive” e solo a quel punto si deciderà “se presentare una denuncia in Procura o se depositare una memoria ai magistrati” dice a ViviEnna l’avvocato Milena Ruffini.
E per sgomberare i dubbi sugli ultimi istanti di vita di Larimar, sabato scorso la polizia ha eseguito un sopralluogo, dalle 13 alle 16,30 nella proprietà della famiglia: è stato prelevato un cavetto che sarà sottoposto a degli accertamenti. Si resta anche in attesa dell’esito degli esami istologici e tossicologici sul corpo della studentessa e delle perizie sul bigliettino lasciato da Larimar ed indirizzato al suo fidanzato.