Oggi pomeriggio a Troina, alle ore 18.00, al CineTeatro Andrea Camilleri assemblea cittadina sull’emergenza idrica convocata dall’amministrazione comunale. Da quando, quest’estate, è emersa in tutta la sua drammaticità quest’emergenza idrica, che crea pesanti disagi ai cittadini, l’amministrazione comunale di Troina ha adottato una linea di condotta di tenerli costantemente informati sugli sviluppi della situazione.
Quindi, quella di oggi pomeriggio è una della serie di assemblee ed incontri che il sindaco Alfio Giachino e gli assessori comunali hanno tenuto con i loro concittadini. Ovviamente, non sarà l’ultima. E’ molto
probabile che ne seguiranno altre fino a quando, finita l’emergenza idrica, si tornerà alla normalità. Ma il
ritorno alla normalità non è a portata di mano. Al contrario, si va verso un peggioramento della situazione
che si prospetta con l’esaurimento di quelle poche centinaia di miglia di metri cubi d’acqua che ancora
giacciono in fondo all’invaso dell’Ancipa.
Dal 15 novembre, avrebbero dovuto conservarle per i cinque comuni che non hanno altre fonti di approvvigionamento. Ma non è andata così. Disattendo quella decisione, si è continuato a tenere allacciati alla diga Ancipa anche altri comuni e consorzi di bonifica riducendo così drasticamente il volume di acqua che avrebbe dovuto essere riservato ai cittadini di Cerami, Gagliano Castelferrato, Nicosia, Sperlinga e Troina. Ma come si fa a non capire che tutto questo avrebbe ulteriormente esasperato i 26 mila abitanti di questi cinque comuni, che da qualche mese vivono in condizioni di estremo disagio con turni settimanali di erogazione dell’acqua per usi domestici e civili. La pazienza di questi cittadini non è illimitata come quella di Giobbe, che sopportava siccità e alluvioni.
La loro pazienza ha raggiunto è superato la soglia dell’umana sopportazione. A dimostrarlo in maniera eloquente ci sono le immagini dei sindaci Alfio Giachino di Troina, Giuseppe Baldi di Gagliano, Silvestro Chiovetta di Cerami, Luigi Bonelli di Nicosia e il deputato regionale Fabio Venezia incatenatesi davanti la sede della Protezione civile regionale di Palermo per protestare contro questo stato di cose. Mancava solo il sindaco di Sperlinga, Giuseppe Cuccì, per motivi professionali, che comunque ha fatto sapere di essere d’accordo con gli altri quattro sindaci.
Anche il vivace scambio di battute tra il deputato regionale Venezia e il Dirigente generale della Protezione civile regionale, Salvatore Cocina, dà la misura esatta di quanto si alto il livello di
tensione anche nei rapporti tra le istituzioni. Tutto lascia prevedere che ci sarà nei prossimi giorni una forte ed ampia mobilitazione popolare in tutti e cinque i comuni con due obiettivi: l’acqua che ancora rimane e quella si aggiungerà dalle tanto attese piogge nell’invaso dell’Ancipa deve essere riservata agli abitanti di questi cinque comuni; nella sciagura prospettiva del definitivo esaurimento dell’acqua della diga Ancipa, deve comunque essere garantita la fornitura d’acqua che arriva nei rubinetti di casa e non con le autobotti da cui si va a prelevare con bidoni e vasche. Di questo si parlerà nell’assemblea cittadina delle 18.