Crisi idrica, i ristoratori, “a qualcuno interessa che chiudiamo?”

“A qualcuno interessa che noi chiudiamo?”. E’ la domanda che alcuni ristoratori ennesi hanno rivolto alle istituzioni a seguito della drammatica crisi idrica, capace di incidere sulle attività economiche, cuore del turismo della città. E’ stato realizzato un video, che ormai impazza sui social, in cui Tommaso Scavuzzo e Gianfranco Lo Giudice, tra i ristoratori più noti a Enna, esponenti della Cna, lanciano l’allarme sul futuro tutt’altro che roseo per l’intero settore, spiegando, nel dettaglio, quali sono i problemi che incidono, inevitabilmente, sull’economia locale.

“Se non arriva l’autobotte chiudiamo”

“Siamo senza acqua anche oggi, come ormai da tanti mesi a questa parte” spiega Tommaso Scavuzzo, il cui destino da imprenditore è legato all’arrivo di un’autobotte per rifornire le cisterne. “Tra un po’ apriremo – dice Scavuzzo – la nostra osteria e siamo senza acqua, stiamo aspettando l’autobotte. Se non arriva in tempo saremo costretti a chiudere il locale e sarà un disastro non solo sotto l’aspetto economico ma anche per la reputazione perché saremo costretti a disdire le tante prenotazioni e capite che cosa brutta e triste è questa”.

“Acquistiamo meno merce, danni all’occupazione”

Gianfranco Lo Giudice, nel suo racconto, svela di aver provveduto ad aumentare le riserve d’acqua “ma sono lo stesso insufficienti”

“Questa situazione – aggiunge – danneggia anche l’occupazione, perché da quando persiste questo problema dell’acqua noi cerchiamo di limitare al minimo i coperti. Durante i giorni settimanali abbiamo chiuso una sala, acquistiamo meno merce e non abbiamo il problema del personale che è un grande aggravio sui costi”.

Le richieste alla Regione

Da mesi, ormai, i ristoratori chiedono un intervento della Regione siciliana perché si provveda a concedere dei ristori. A settembre, in occasione del Pizza Enna Fest, tenutosi nel mese di settembre, il presidente della sezione di Enna della Cna, Filippo Scivoli, si era rivolto pubblicamente al Governo regionale perché fossero stanziate delle risorse.

Oltre ai ristori, i ristoratori chiedono degli incentivi per “il servizio di trasporto di acqua, in previsione dei una turnazione prolungata del servizio idrico o, nel peggiore dei casi, di una sua interruzione”. Infine, “la costituzione di una unità di crisi per monitorare gli effetti di questa crisi sul sistema economico”.

Verso una manifestazione

I ristoratori hanno in mente altre iniziative per sensibilizzare l’opinione pubblica e soprattutto la classe politica siciliana sulle sofferenze di un comparto strategico per il territorio. E così, in agenda c’è una manifestazione a Palermo, nella casa del Governo dell’isola.