Caos Ancipa, Venezia, “chi vuole condannare 26 mila persone alla sete?”

Sempre più nel caos la vicenda della diga Ancipa. L’invaso, i cui rubinetti sarebbero dovuti essere chiusi il 15 novembre per consentire ai 5 Comuni Ancipa dipendenti di avere delle scorte d’acqua, continua ad erogare a Caltanissetta, a San Cataldo ed al Consorzio di bonifica di Caltanissetta, come emerso nella nota di ieri di Siciliacque pubblicato nell’articolo di ViviEnna.

Situazione drammatica

Nonostante le rassicurazioni di un paio di giorni fa, da parte di fonti autorevoli, per cui ci sarebbe stato il distacco, la diga Ancipa è operativa e la conseguenza è che ci sarà sempre meno per Troina, Nicosia, Cerami, Gagliano e Sperlinga quando, finalmente, nessun altro Comune si rifornirà dall’invaso.

Dai calcoli complessi svolti dal Movimento per la difesa dei territori, emerge che, di questo passo, ci sarà acqua fino al 9 dicembre.

La denuncia di Venezia

“Mentre fra un paio di settimane l’Ancipa si prosciugherà – dice il deputato regionale del Pd, Fabio Venezia – del tutto e circa 26 mila abitanti della zona nord della provincia di Enna (Troina, Nicosia, Gagliano, Cerami e Sperlinga) rischiano di rimanere definitivamente senza una goccia d’acqua, Siciliacque continua ad erogare la risorsa idrica ai comuni di altre province e perfino al Consorzio di Bonifica di Caltanissetta”.

Di chi sono le responsabilità?

Il deputato regionale del Pd, si pone delle domande. “Chi sta impedendo che questa direttiva venga rispettata? Chi vuole condannare alla sete migliaia di cittadini ennesi? Un fatto di una gravità inaudita rispetto al quale reagiremo con forza e determinazione”