I consiglieri di maggioranza di Piazza Armerina si dicono “profondamente indignati” per la bocciatura dell’emendamento al regolamento sull’evasione fiscale da parte dell’opposizione, un emendamento che aveva il parere favorevole dei revisori dei conti, della Ragioneria e l’assenso del Segretario Comunale. Questo emendamento, spiegano, “era una misura fondamentale per tutelare i commercianti che operano nel territorio, molti dei quali si troverebbero in una situazione insostenibile se dovesse passare il regolamento così com’è”.
“Senza l’emendamento proposto dalla maggioranza – spiegano i consiglieri – il regolamento comunale prevede l’applicazione automatica di sanzioni draconiane, come la chiusura immediata delle attività per chi non adempie agli obblighi fiscali o addirittura il rifiuto di autorizzazione per chi avvia una nuova impresa. In altre parole, chi ha un’attività già avviata rischia di vedersi chiudere i battenti, mentre chi ha appena aperto una nuova impresa si troverebbe a dover affrontare la negazione dell’autorizzazione, senza nemmeno avere il tempo di “rodare” l’attività”.
“L’emendamento della maggioranza non cercava di eludere le leggi fiscali, che vanno ovviamente rispettate, ma intendeva offrire un minimo di salvaguardia per i commercianti: una comunicazione preventiva per avvisare gli operatori economici della sanzione imminente, in modo che possano avere il tempo di mettersi in regola. La bocciatura dell’opposizione – sottolineano ancora gli esponenti del gruppo di maggioranza – rappresenta una scelta irresponsabile, che colpisce duramente l’intero tessuto economico della nostra comunità”.
“Se il regolamento dovesse restare così com’è, il rischio è che molte attività, già in difficoltà, vengano messe definitivamente in ginocchio. Questo non è solo un danno per i singoli imprenditori, ma per tutta la nostra economia locale. Gli imprenditori meritano un minimo di possibilità per mettersi in regola prima di essere penalizzati, e questo emendamento avrebbe dato loro quella chance. La decisione dell’opposizione – concludono – è una vera e propria condanna per tanti, troppi commercianti”.