Si celebra oggi la Giornata internazionale contro le violenze sulle donne ma c’è ancora tanto da fare per arginare ed eliminare un fenomeno diffusissimo anche nella provincia di Enna. Ne abbiamo parlato con l’avvocato Eleanna Parasiliti Molica, referente dello sportello anti violenza Diana di Enna dell’associazione Co.Tu.Le.Vi
Da un lato credo che gli interventi normativi che si sono susseguiti a partire dal codice rosso in realtà sono stati interventi a costo zero e quindi privi di un’effettiva efficacia deterrente è ciò anche a causa della scarsa efficacia dei criteri di valutazione del rischio e di una sensibilità degli operatori che a volte paga il prezzo di stereotipi lenti a morire. Posso anche dire che da un confronto avuto con gli operatori dell’informazione si teme l’effetto emulativo che il diffondersi delle notizie su fatti di sangue può ingenerare.
La situazione nell’Ennese è certamente in linea con il trend nazionale ed anzi posso dire che la provincia di Enna dal 2012, anno dell’omicidio di Vanessa Scialfa, è stata teatro di gravissimi fatti di sangue che rappresentano un segnale allarmante.
Le denunce anche nell’ennese sono in crescita e ciò anche grazie alla grande attività di sensibilizzazione fatta dai centri antiviolenza con interventi nelle scuole dove si fa soprattutto attività di prevenzione.
Il nostro protocollo prevede intanto l’attività di ascolto dell’utente alla presenza di psicologi e ciò anche al fine di vagliare la strategia più opportuna. Non tutti i casi, infatti, devono approdare ad una denuncia. Nei casi più gravi si opera in sinergia con le forze dell’ordine. Collaboriamo anche con il Sindacato italiano militari Carabinieri – Segreteria provinciale Enna che ci ha coadiuvato nell’attività fatta con gli studenti.
Oggi saremo all’istinto professionale di Enna insieme agli operatori del consultorio familiare di Enna.