Piazza Armerina

Il caso Larimar, la fiaccolata, i buchi nell’indagine e l’ipotesi del suicidio simulato

Ci sarà stasera alle 20 a Piazza Armerina la fiaccolata in memoria di Larimar. Una iniziativa organizzata dalla Diocesi e come punto di incontro è stata scelta piazza Falcone Borsellino, da cui partirà il corteo: saranno percorse via Intorcetta, piazza Boris Giuliano, via Guccio, via Muscarà, via Ciancio, piazza senatore Maniscalchi fino ad arrivare alla chiesa di Sant’Antonio.

I sospetti della madre, “minacciata di morte a scuola”

Chissà se tra coloro che parteciperanno alla fiaccolata ci sarà la stessa persona su cui la madre di Larimar nutre dei sospetti, al punto da ritenere che possa essere il responsabile del decesso della ragazzina di 15 anni. La stessa donna ha riferito che la figlia è stata minacciata di morte a scuola ma di più non ha aggiunto.

L’avvocato Ruffini, “si tratta di voci da fonti indirette”

“La madre di Larimar non è stata sentita dagli inquirenti e ha solo dei sospetti. Con riferimento al fatto delle presunte minacce e dei litigi oggi riferite dalla famiglia preciso che si tratta di voci raccolte da fonti indirette da verificare e che intendo farlo attraverso le investigazioni difensive” riferisce l’avvocato Milena Ruffini, difensore della famiglia Annaloro.

Tutti i dubbi sulla vicenda

Ma in questa storia ci sono dei buchi che i magistrati della Procura dei minori di Caltanissetta, che indagano al momento per istigazione al suicidio, stanno provando a riempire. Tra questi c’è certamente la lite avvenuta la mattina del 6 novembre a scuola, durante la ricreazione, tra la stessa Larimar ed una compagna, che, stando ad una ricostruzione “indiretta”, usando il termine del legale della famiglia, avrebbe contestato alla 15enne un flirt con il suo fidanzato.

La lite a scuola ed il video fantasma

Uno scontro con diversi testimoni, a cui avrebbe partecipato pure quel ragazzo e proprio in questa circostanza circola la voce, non confermata, che sarebbe saltato fuori il video compromettente, di cui si parla con insistenza, al centro di un possibile caso di revenge porn.

Ma c’è questo filmato? La Procura dei minori di Caltanissetta, non trovandolo, ha disposto il sequestro di 8 telefonini, appartenenti, presumibilmente, a quella stretta cerchia di ragazzi che conoscevano Larimar e che magari hanno assistito alla lite.

Cosa è accaduto dopo la lite?

E dopo la lite? Cosa è accaduto? E qui c’è un altro buco. La ragazzina, forse scossa per quanto accaduto prima, ha chiamato dalla scuola la famiglia per essere portata casa. E come riferito dalla madre, Larimar avrebbe voluto dirle cosa la tormentava, salvo poi fare marcia indietro dopo che il padre era salito in macchina. La 15enne, come più volte detto dalla genitrice, è stata accompagnata a casa e da quel momento fino al ritorno della madre nella loro proprietà trascorrono 45 minuti.

Il buco di 45 minuti

Cosa è accaduto in quest’arco temporale è il nocciolo dell’inchiesta della Procura. Tre quarti d’ora che hanno segnato la fine della 15enne. La famiglia è convinta che Larimar non si è uccisa, per cui, nella loro tesi sarebbe stato simulato un suicidio.

Ipotesi di un suicidio simulato

In effetti, dall’autopsia, gli stessi inquirenti, sulla scorta di quanto emerso dall’esito dell’esame autoptico, hanno parlato di circostanze anomale relativamente all’ipotesi dell’impiccagione. I consulenti avrebbero indicato nella loro relazione che i piedi della ragazzina risultavano legati. In effetti, perché una persona che decide di impiccarsi dovrebbe legarsi i piedi?

Perché legarsi i piedi per impiccarsi?

Quale è il senso? Se lo chiedono i familiari e gli stessi magistrati. E poi perché le scarpe bianche risultavano pulite nonostante la presenza del terreno e considerato che la casa si trova in piena campagna?

E’ stata seguita?

Come riferisce l’Ansa, la porta di casa era aperta e la stanza era a soqquadro. Insomma, il sospetto che qualcuno si sia presentato nella proprietà della famiglia Annaloro è concreto.

Ma sarebbe passato inosservato in quei 45 minuti indicati dalla madre? Con che mezzo si sarebbe presentato nell’abitazione di Larimar? Ed ancora: ha seguito la macchina con cui la famiglia ha accompagnato la studentessa, salvo poi entrare in azione dopo esserci accorto che lei era da sola?

Le telecamere

Gli inquirenti sarebbero così impegnati nel ricostruire quel tempo trascorso tra la telefonata a scuola fino all’arrivo della 15enne a casa. Da verificare se ci sono telecamere di sicurezza che hanno filmato qualche veicolo, moto o scooter sospetto dirigersi verso la proprietà della famiglia Annaloro in quei minuti che hanno segnato per sempre la povera Lari.

Published by
Gaetano Scariolo