La caccia al video, ritraente Larimar in atteggiamenti intimi, al centro delle indiscrezione su un caso di revenge porn, si è concretizzata con il sequestro dei telefonini di 8 giovani, tra cui amici e conoscenti della 15enne trovata impiccata nel giardino di casa, a Piazza Armerina.
Di questo filmato se ne parla da settimane ma fino ad ora non è stato rintracciato, da qui la decisione dei magistrati della Procura dei Minori di Caltanissetta, che hanno aperto una inchiesta per istigazione al suicidio, di procedere con l’acquisizione di questi smartphone.
Del resto, se non il filmato non salta fuori è difficile per i pm inserire nel fascicolo l’ipotesi di revenge porn: per il momento, ci sono solo le indiscrezioni circolate negli ambienti giovanili di Piazza Armerina, secondo cui l’autore di questo video sarebbe il fidanzato della compagna di scuola con cui Larimar ha litigato.
Nelle prossime ore, potrebbero emergere delle novità ma soprattutto si farà chiarezza sulle circostanza attorno a cui è avvolta la drammatica fine della 15enne. L’avvocato Milena Ruffini, legale dalla famiglia della studentessa, è impegnata nelle indagini difensive, al termine delle quali deciderà se presentare denuncia in Procura o inviarle ai magistrati per arricchire il fascicolo. “Stiamo compiendo accertamenti su quanto acquisito, solo a quel punto decideremo se procedere con una denuncia”, ha fatto sapere