Sarà un distacco graduale e non più istantaneo quello dalla diga Ancipa per molti Comuni che ancora si riforniscono, sebbene in misura ridotta, dall’invaso.
Lo ha affermato la Cabina di Regia per l’emergenza idrica, riunitasi ieri a Palazzo d’Orleans e coordinata dal capo della Protezione civile Salvo Cocina, nelle ore successive alla comunicazione di Siciliacque, che ha informato dell’ultimazione degli intervenenti necessari alla chiusura dei rubinetti della diga, tranne per Troina, Gagliano, Nicosia, Sperlinga e Cerami, i 5 Comuni, totalmente dipendenti dall’invaso e privi di fonti alternative, che riceveranno acqua almeno fino al mese di febbraio.
“La Cabina di regia regionale – si legge nella nota diffusa dalla Regione – per l’emergenza idrica, riunita nel pomeriggio a Palazzo d’Orleans e coordinata dal capo della Protezione civile Salvo Cocina, ha confermato il Piano di distacco graduale dei Comuni del Nisseno e dell’Ennese ancora alimentati dal Lago Ancipa. Alla riunione, voluta dal presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, sono stati convocati anche i rappresentanti di Siciliacque per fare il punto sullo stato di attuazione del Piano”
Nè la Cabina di Regia nè Siciliacque si sono sbilanciate sulla data, nonostante, nelle settimane scorse, era circolata la notizia, diffusa da ambienti legati all’amministrazione regionale e mai smentita, che il 15 novembre sarebbero stati spenti gli interruttori dell’invaso. Evidentemente, qualche intoppo c’è stato: secondo alcune autorevoli fonti, non tutti gli allacci tra le nuove fonti e le reti idriche sarebbero stati completati, mancherebbe qualcosa. L’altra ipotesi è che si sta attenendo il riempimento dei serbatoi, altrimenti l’acqua non potrebbe “correre” verso i Comuni, in particolare Enna e Calascibetta, gli unici della provincia connessi alla diga.
I sindaci e le comunità dei 5 Comuni Ancipa dipendenti temono, e non da ora, che questo ritardo accorcerà le scorte a disposizione. Ecco cosa dice la Cabina di regia. “Siciliacque, infatti, già dal 3 novembre ha avviato una graduale riduzione dei prelievi, oggi arrivata al 60%, assicurando cosi il mantenimento del volume di riserva di circa 400 mila metri cubi che dai prossimi giorni saranno utilizzati per l’alimentazione di Nicosia, Sperlinga, Troina, Gagliano e Cerami, gli unici territori dell’Ennese che dipendono in modo quasi esclusivo dalla diga”.
Inoltre, “il minore prelievo dall’Ancipa è stato assicurato grazie all’apporto dei nuovi pozzi a favore dei Comuni distaccati, programmati a maggio e già entrati in funzione, e che hanno comportato un adeguamento sperimentale della rete degli acquedotti esistenti”