Siciliacque ha reso noto che sono stati ultimati tutti gli interventi che consentiranno di rendere meno drammatica l’approvvigionamento idrico nel Nisseno e nell’Ennese.
“Tutta la disponibilità idrica dell’Ancipa viene riservata esclusivamente ai cinque Comuni dell’Ennese – Troina, Cerami, Gagliano Castelferrato, Nicosia e Sperlinga – con scarse fonti alternative di approvvigionamento” si legge nella nota di Siciliacque. Questo vuol dire, come confermato da una fonte di Siciliacque, che il distacco degli altri Comuni dall’Ancipa, in particolare Enna e Calascibetta, è questione di ore.
Enna, come confermato da AcquaEnna, potrà ricevere acqua dal pozzo Bannatelle 3 e dal surplus dalle fonte di Leonforte, per una capacità d’acqua di circa 13 litri al secondo, la stessa quantità fino ad ora garantita dall’Ancipa.
Ma si conta di ridurre la turnazione, per il momento ogni 6 giorni, grazie ad altri pozzi, Bannatelle 2 e 5 che dovrebbero essere pronti a breve, per cui è probabile che gli utenti ennesi avranno dei benefici. I lavori per legare le risorse idriche di Enna all’acquedotto sono praticamente conclusi così come quelli per il pozzo di Calascibetta.
Siciliacque, inoltre, informa di aver completato i lavori di realizzazione e il collegamento idraulico del nuovo campo pozzi di contrada Sanguisughe, nel comune di Polizzi Generosa (Palermo), con l’acquedotto Madonie Est. “In coerenza – si legge nella nota – con le decisioni Cabina di regia della Regione sull’emergenza idrica, guidata dal governatore Renato Schifani, la nuova fonte sarà inizialmente destinata alla città di Caltanissetta alla quale verrà garantita, stante il distacco dall’invaso Ancipa, una fornitura di 30 litri al secondo d’acqua. Successivamente la nuova fonte sarà condivisa con la stessa Polizzi Generosa e con gli altri centri del Palermitano e del Nisseno serviti dall’acquedotto Madonie Est”.
La realizzazione del campo pozzi di contrada Sanguisughe è stata eseguita da Siciliacque grazie alla disponibilità del Comune di Polizzi Generosa, che in futuro potrà anche beneficiare delle risorse idriche rinvenute nel sottosuolo, al pari degli altri centri del Palermitano e del Nisseno agganciati all’acquedotto Madonie Est.
“L’immissione dell’acqua nella rete idrica di sovrambito ha richiesto rilevanti modifiche dello schema di funzionamento dell’acquedotto Madonie Est e compensa parte del quantitativo precedentemente prelevato dall’Ancipa” si legge nella nota di Siciliacque.