Enna-Cronaca

Furto nella miniera di Pasquasia, il Tribunale assolve 2 imputati

Il Tribunale di Enna ha assolto Vincenzo Di Maria ed Enzo Messina arrestati nel febbraio scorso dai carabinieri in quanto accusati del furto di circa 300 kg di rame situato all’interno della miniera dismessa di Pasquasia. In quella circostanza, i militari disposero il sequestro di una macchina, una Fiat Punto, dentro la quale furono trovati degli arnesi per il furto, usata dagli imputati per il trasporto del rame.

La difesa

Ne è nato un procedimento giudiziario seguito, per conto degli imputati, dal loro legale, l’avvocato, Giuseppe Piazza, che, in occasione della direttissima, un paio di giorni dopo l’arresto, contestò l’aggravante della commissione del fatto “su componenti metalliche o materiali sottratti da un’infrastruttura destinata all’erogazione di energia” ed ancora “la validità della querela sporta dal dirigente del 5° Distretto Minerario di Caltanissetta, ì“poiché non corredata dalla procura speciale necessaria” spiega il legale.

Il braccio di ferro legale

Il giudice del Tribunale di Enna ritenne valida la querela presentata dal dirigente per cui convalidò gli arresti, accogliendo, però, l’eccezione sull’aggravante legata al furto nella miniera.

La difesa presentò ricorso al Riesame che, accogliendo il ricorso, legato alla querela del dirigente, dispose la liberazione degli imputati e successivamente venne dissequestrata l’auto, restituita a Di Maria.

La decisione del Tribunale

Una vicenda complessa, infatti lo stesso dirigente del distretto minerario ha poi presentato una nuova querela ma il 13 novembre il Tribunale ha dichiarato che “l’azione penale non doveva essere iniziata” e così ha assolto Vincenzo Di Maria e Enzo Messina.

“Messina e Di Maria stanno valutando di richiedere al Tribunale di Enna anche la restituzione del rame ancora oggi in sequestro” spiega l’avvocato Giuseppe Piazza.

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