Studenti occupano palestra del Colajanni, “è una protesta pacifica”

Gli studenti del liceo classico Colajanni, contrari al Polo liceale deciso dalla Conferenza provinciale che prevede la fusione con il liceo scientifico Farinato, si sono resi protagonisti dell’occupazione della palestra “del plesso di Via Ingrà fino alle ore 18 e senza mai prolungare la presenza degli alunni nelle ore notturne” si legge nella nota inviata dagli studenti promotori di questa iniziativa.

La stoccata al presidente di Credere negli studenti

Gli stessi alunni del Colajanni hanno risposto alle critiche del presidente dell’associazione Credere negli Studenti, Federico Sarra Fiore, che ieri, ha ritenuto “illegale ed estrema” l’occupazione. “L’occupazione, contrariamente a quanto insinuato, si è svolta in maniera totalmente pacifica nel rispetto di docenti e personale ATA, i quali non sono stati ostacolati in alcun modo nel regolare svolgimento del pubblico servizio” dicono gli studenti del Colajanni.

“Decisione presa a maggioranza”

“Gli studenti, a maggioranza, hanno scelto – spiegano nella nota – di aderire volontariamente all’occupazione, la forma di protesta più forte fino ad ora adottata, per esprimere il totale dissenso verso quanto sopra affermato, ponendosi altresì contrari ai tagli continui applicati alle istituzioni scolastiche, come nel caso del dimensionamento scolastico che, compromettendo l’autonomia della singola scuola, nel nostro caso il Farinato, lede non soltanto gli studenti, ma anche il personale ATA, i docenti, i dirigenti scolastici e le segreterie”.

Le conseguenze del dimensionamento

I ragazzi del Colajanni si accodano alla ricostruzione fatta dagli altri studenti, in base a cui il piano di dimensionamento viola degli articoli della norma regionale a tutela della aree montane e svantaggiate per quanto concerne la viabilità. E contestualmente, spiegano le conseguenze del Polo liceale.

“Proprio la nostra dirigente, si vedrà costretta – dicono – a gestire la bellezza di 979 studenti, in tre plessi diversi. Agli studenti, considerati soltanto dei numeri su cui investire o tagliare, piuttosto, dovrebbe essere riservata una maggiore attenzione da parte delle Istituzioni, al momento incuranti di preservare l’identità dei singoli, in particolare riguardo al benessere psicologico e alle condizioni dell’edilizia scolastica, abbastanza precaria nelle scuole del Sud Italia”

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