“Invitiamo tutta la cittadinanza, il sindaco della città di Enna, la Deputazione nazionale e regionale del territorio, tutte le famiglie e tutte le organizzazioni sindacali confederali e di categoria territoriali e regionali”. E’ l’appello lanciato dagli studenti del liceo scientifico Farinato e classico Colajanni al corteo che si terrà lunedì 18 novembre per manifestare la totale contrarietà al Polo liceale deciso dalla Conferenza provinciale.
Il punto di incontro per il corteo sarà davanti l’ingresso principale del Liceo Scientifico P. Farinato alle ore 9.00. Il corteo proseguirà per il Viale Diaz in direzione Via Vittorio Emanuele per confluire in fine lungo la Via Roma con un sit-in in Piazza Prefettura. “I ragazzi che ancora oggi sono in co-gestione, in quell’occasione condivideranno pensieri, manifesti e messaggi in dono per tutti coloro che vorranno partecipare all’evento” si legge nella nota degli studenti.
Secondo quanto prevede il programma “alle 11 una delegazione sarà accolta dal Prefetto per un confronto sui temi della mobilitazione affinché la normativa stessa diventi centrale per una soluzione definitiva contro qualsiasi taglio e dimensionamento ulteriore all’interno di una Provincia che continua a rimanere la più povera d’Italia e non può più permettersi di perdere un solo posto di lavoro con graduatorie incrociate che determineranno una sicura e consistente soprannumerarietà in merito al personale docente e ATA, una possibile perdita dei locali di una delle due scuole in questione che provocherà un’ ulteriore contrazione”.
Gli studenti ritengono che il dimensionamento scolastico, per come è concepito, lede il diritto allo studio, in considerazione di un accorpamento elefantiaco “con più di 900 alunni in un territorio montano che secondo la normativa regionale vigente prevede il mantenimento dell’autonomia nelle scuole con 400 alunni”. Peraltro, gli studenti ricordano i tagli subiti dalla provincia negli ultimi dieci anni “che hanno portato il numero delle scuole del territorio da oltre 60 a circa 27” ma che potrebbero continuare “per i prossimi 10 anni”.
“Per questo, come più alta Istituzione del territorio chiediamo che venga fermato questo eventuale scempio che si commetterebbe in sfregio alla normativa e che arrecherà un ulteriore danno alla Provincia” concludono gli studenti