Piazza Armerina

Lacrime ai funerali di Lari, il fratello, “sorellina, ti prometto giustizia”

Lacrime e tanta emozione nella chiesa Madre di Piazza Armerina per i funerali di Larimar Annaloro, la 15enne trovata impiccata nel giardino di casa, sulla cui morte aleggiano tanti misteri. La bara bianca, al termine del rito funebre, officiato dal vescovo di Piazza Armerina, Rosario Gisana, è stata salutata da un lungo applauso e dal lancio di decine di palloncini bianchi.

L’affetto delle compagne del volley

Alla messa hanno preso parte le ragazze della Polisportiva Armerina ma anche quelle della Kentron di Enna, in tuta rossa, che hanno portato la maglietta poggiata sulla bara con su scritto “sentiremo per sempre il tuo tifo alle partite” . C’erano i compagni di scuola e tantissimi coetanei. La madre ed il padre, una delle sorelle e il fratello si sono tenuti abbracciati per tutto il funerale.

Non c’era la compagna della lite ed il ragazzo aggredito

Non era in chiesa la ragazza con cui la giovane avrebbe litigato durante la ricreazione e neppure il ragazzino conteso, quello che lo scorso sabato sarebbe stato aggredito da coetanei perchè accusato dal gruppo di essere l’autore delle immagini intime della quindicenne che sarebbero girate sulle chat. 

Il fratello, “non hai fatto nulla di male”

Toccante è stata la testimonianza del fratello di Lari che ha letto un messaggio rivolto alla sorella. “Ti sei sentita in colpa, non riusciamo – ha detto il fratello – a credere ancora a tutto ciò che stiamo vivendo. Sappi che per noi e tante persone qui presenti non hai fatto nulla di male.  Ti perdoniamo qualsiasi gesto che ti abbia portato ad avere confusione nella testa e problematiche a scuola con compagni e non solo. Ma c’è un Dio nel quale noi familiari crediamo e metterà pace alla tua anima”.

“La tua morte non resterà impunita”

Il fratello, poi raggiunto da tutta la famiglia , ha anche lanciato un appello alla comunità nell’aiutare le forze dell’ordine a scoprire cosa ha indotto Lari ad avere un momento di grande fragilità. “Se qualcuno sapesse o pensa di poter avere informazioni rilevanti  per dare giustizia alla mia sorellina Larimar che si metta la mano sul cuore in questo luogo sacro e si faccia. Piccola Larimar, papà, mamma e noi familiari non ti dimenticheremo mai. E io come fratello ti prometto che la tua scomparsa non rimarrà impunita. Chiediamo giustizia”.

La sorella

Ha anche parlato la sorella di Lari. “Non mi scorderò mai di te, mai avrei pensato che quella luce dentro si sarebbe spenta così presto”.

Il vescovo

Il vescovo Gisana, nella sua omelia, ha provato a dare parole di conforto alla famiglia ed agli amici, parlando della Risurrezione di Cristo e di come la morte sia un passaggio verso la vita eterna.

La presidente della squadra di pallavolo

Ha anche letto un messaggio la presidente della squadra di pallavolo di Larima, che, in lacrime, ha detto che “questa partita l’abbiamo persa tutti, ti promettiamo che la prossima la vinceremo”.

La dirigente scolastica

Ha preso la parola anche la dirigente scolastica del liceo frequentato da Larima. “Siamo qui – ha detto  Lidia Di Gangi – uniti in un dolore che ci spezza il cuore per una ragazza che ci è stata portato via presto. Ci troviamo senza risposte, possiamo come comunità sostenerci a vicenda. È importante non lasciarci soli con le nostre sofferenze, nelle fragilità: nessuno deve percorrerle da solo. Bisogna creare un ambiente in cui ognuno deve sentirsi protetto, è un impegno che ci prendiamo”. Un compagno di scuola l’ha ricordata così: “l’aria è irrespirabile da quando te ne sei andata”

Il sindaco, “scusaci Larimar se non ti abbiamo protetto”

“Piazza Armerina si stringe accanto a voi, accanto al vostro dolore, consapevoli tutti, tutti, che ad oggi ci sarà un angelo splendido e meraviglioso, che dovrà guidare l’azione di ciascuno di noi, che dovrà  proteggerci e scusaci Larimar se non siamo riusciti a farlo noi. Addio” è stato il messaggio del sindaco.

Il legale della famiglia ha incontrato la Procura

In chiesa anche l’avvocato della famiglia, Milena Ruffini, legale della famiglia della quindicenne, che stamattina ha incontrato il procuratore per i minori di Caltanissetta, Rocco Cosentino. “Un colloquio disteso – ha detto l’avvocato – che conferma che lavoreremo entrambi per la ricerca comune della verità e giustizia. Anche la procura di Caltanissetta è aperta ad ogni ipotesi a fronte della denuncia della madre che non crede alla tesi del suicidio”

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