Tantissime persone, tra cui amici e compagni di scuola, si sono presentati questa mattina nell’area della Chiesa Madre di Piazza Armerina per accogliere la bara bianca di Lari, la 15enne trovata impiccata nel giardino di casa, alla periferia della città dei mosaici.
A scandire l’ingresso del feretro il suono della campane che ha reso ancora più commovente questa parte di giornata in attesa della celebrazione del rito funebre. La messa si terrà alle 15,30 e sarà l’ultimo saluto alla ragazzina, per la cui morte la Procura dei minori di Caltanissetta, ha aperto una inchiesta per istigazione al suicidio.
Sulla vicenda, però, si nasconde l’ombra del revenge porn, per via di un video che sembra ritrarre delle immagini compromettenti ed intimi della studentessa, forse crollata, sotto l’aspetto emotivo, per la vergogna.
Sabato scorso, come emerge in alcune ricostruzioni e rilanciate su tutti i media, ci sarebbe stata una aggressione ai danni di un ragazzino, indicato come l’autore del filmato. Gli inquirenti stanno accertando la veridicità di questa indiscrezione, inoltre, se fosse confermata, bisognerà capire se il minore è il giovane per cui c’è stata la lite, durante la ricreazione, tra Lari ed una compagna, indicata come la fidanzatina del presunto autore del filmato.
Insomma, sembrerebbe essersi trattata di una spedizione punitiva, per cui ci sono delle indagini in corso da parte della polizia del commissariato di Piazza Armerina, coordinati dai magistrati della Procura dei minori di Caltanissetta.
L’associazione Co.Tu.Le.Vi di Enna ha lanciato un messaggio di solidarietà e sostegno alla famiglia della 15enne. “Sentiamo il dovere, come parte – si legge nel messaggio – della società civile, di stringerci attorno alla famiglia ed a tutti quelli che la sostengono perché non vengano lasciati soli nella ricerca della verità. Conosciamo bene il peso delle battaglie in solitaria, così come sappiamo bene che le scuse non bastano, che non servono le condoglianze e che è inutile il tentativo di chi si affretta sminuire la gravità di questa storia tragica che deve scuotere le coscienze e le menti di giovani e adulti. Chi sa, ha il dovere di parlare. Che la terra ti sia lieve Larimar”