L’omicidio a Valguarnera, pm chiede 20 anni per Ruisi

Il pm della Procura di Enna ha chiesto la condanna a 20 anni di reclusione per Guglielmo Ruisi, l’imprenditore edile accusato dell’omicidio di Salvatore Roberto Scammacca, 47 anni, ucciso a colpi d’arma da fuoco il 10 ottobre del 2023 a Valguarnera, e della morte di Nunzia Arena, 86 anni, travolta, accidentalmente dalla macchina guidata da Scammacca, ferito mortalmente dall’imputato.

Il rito abbreviato

Il processo si celebra al Tribunale di Enna con il rito abbreviato come richiesto dalla difesa dell’imprenditore, assistito dagli avvocati Luca Di Salvo e Mauro Lombardo dopo che il gip ha escluso l’aggravante dei futili motivi per l’omicidio, altrimenti, come prevede la nuova norma, avrebbe dovuto affrontare un processo ordinario, senza beneficiare degli “sconti” di pena. In realtà, la richiesta del pm è stata di 30 anni di reclusione, ridotti a 20 per il rito.

Le parti civili

Ieri le parti civili, rappresentate dagli avvocati Lorenzo Caruso e Francesco Alberghina, che assistono rispettivamente le famiglie di Nunzia Arena e di Scammacca, hanno sollecitato la condanna dell’imputato ed il risarcimento dei danni. Inoltre, gli stessi avvocati hanno chiesto al giudice di valutare la sussistenza dell’aggravante dei futili motivi. La prossima udienza è fissata per il 3 dicembre per le repliche.

Le liti

Secondo quanto prospettato dall’accusa, Ruisi avrebbe sparato nella tarda mattinata del 10 ottobre poco dopo un litigio avuto con la vittima, con cui i rapporti erano pessimi da anni. Ruggini che avrebbero avuto inizio nel Carnevale del 2018 a proposito di alcuni carri allegorici e con il passare degli anni gli animi, invece di placarsi, si sarebbero surriscaldati sempre di più.

Gli spari e la fuga

Qualche giorno prima del delitto, Scammacca avrebbe avuto un diverbio con il figlio dell’imprenditore, a testimonianza di rapporti tesissimi tra la vittima e la famiglia dell’imputato. Dopo l’assassinio, Ruisi è scappato, rendendosi latitante ed è stato catturato dalla polizia il 23 dicembre in un residence a Catania, noto per avere ospitato in passato pregiudicati catanesi ricercati dalle forze dell’ordine, come spiegato dagli inquirenti nelle ore successive alla cattura.