I compagni di scuola di Lari, “non siamo omertosi”

Rigettano l’accusa di essere omertosi gli studenti del liceo frequentato da Lari. “Crediamo che in un momento di lutto e dolore come questo, il primo passo, prima di ogni altro, sia il silenzio: un silenzio che non è sinonimo di omertà, bensì di rispetto e riflessione” si legge in una nota gli studenti.

Le accuse della madre

Nelle ore successive al decesso della vittima, la madre della ragazzina aveva detto a chiare lettere che nessuno della scuola era venuta a trovarla per esprimere la vicinanza, nemmeno i compagni di classe. “Il nostro impegno si farà sentire, forte e chiaro, faremo ciò che è necessario e combatteremo affinché simili eventi non si ripetano mai più. Il nostro silenzio, tuttavia, non è una forma di reticenza, né si fonda sul fatto che la nostra sia una realtà provinciale, come se il nostro contesto ridimensionasse la nostra capacità di accoglienza e calore umano”.

L’appello

Gli stessi studenti, sempre nella nota, lanciano un appello perché tutti collaborino per svelare la verità. “Chiunque abbia informazioni sulla vicenda è fondamentale per aiutare la famiglia e le forze dell’ordine che si stanno occupando del caso e  attraverso questo comunicato esortiamo chiunque sappia qualcosa a parlarne, affinché la nostra compagna possa avere la giustizia che merita”.

L’inchiesta della Procura

Va detto che l’inchiesta della Procura dei minori di Caltanissetta è per istigazione al suicidio e nel corso di questi giorni sono stati sentiti numerose persone, tra cui amici e compagni di scuola, per ricostruire quello che è accaduto.

Da verificare se è vero che sia stato mostrato un video compromettente di Lari, tale da paventare un caso di revenge porn, o se la ragazzina sia stata circondata e derisa nell’ora di ricreazione dopo la lite con una compagna di classe. Domani 15 novembre nella Chiesa Madre i funerali della 15enne.