La morte di Lari, la preside, “chi sa parli, scuola non è omertosa”

La preside della scuola frequentata da Lari, la 15enne trovata impiccata nel giardino di casa, lancia un appello ai suoi studenti: “Chi sa parli”.

L’appello

La dirigente dell’istituto, che nella giornata di ieri, è andata a trovare la famiglia della ragazzina morta, chiede ai suoi studenti di aiutare gli inquirenti, i pm della Procura dei minori di Caltanissetta, a fare luce sulla vicenda, dai contorni ancora oscuri.

La ricreazione a scuola, il nodo dell’inchiesta

Le notizie che circolano, su cui sono al lavoro gli agenti di polizia, riferiscono di una lite, avvenuta nella scuola durante la ricreazione, tra Lari ed una compagna durante cui, secondo alcune indiscrezioni, sarebbero state svelate alla 15enne delle immagini compromettenti, tali da immaginare un caso di revenge porn, inoltre, sempre sulla scorta di queste informazioni non ancora verificate, la vittima sarebbe stata accerchiata ed insultati da altri compagni. Una situazione che avrebbe scosso Lari al punto da meditare il suicidio ma la famiglia non vuole credere ad un gesto drammatico della ragazzina.

“Siamo a disposizione della Procura”

La preside, nelle ore successive alla tragedia, ha parlato di una scuola simile ad una famiglia ma conferma le notizie di quella lite, appresa dai docenti, ma con modalità meno violente: “uno scambio di vedute” ha detto all’Ansa ma contestualmente sostiene che “se qualcuno tra i ragazzi ha sbagliato è giusto che si assuma le sue responsabilità. La scuola che dirigo non è omertosa e, per questo, ci mettiamo a disposizione della Procura dei minori per una piena collaborazione“.