Una troupe del Tg3 Sicilia, composta dall’inviata Lucia Basso e dall’operatore Francesco Caudullo, è stata aggredita stamane a Piazza Armerina. La giornalista ed il tecnico stavano lavorando al caso della ragazzina di 15enne, trovata impiccata nella proprietà della famiglia martedì scorso, per cui è stata aperta una inchiesta per istigazione al suicidio.
ll Cdr della Tgr Sicilia e il Coordinamento Cdr Tgr dell’Usigrai hanno espresso “massima solidarietà alla collega Lucia Basso e all’operatore Francesco Caudullo, aggrediti questa mattina a Piazza Armerina mentre stavano facendo il loro lavoro”
“I colleghi erano impegnati – si legge nella nota del Cdr della Tgr Sicilia e il Coordinamento Cdr Tgr dell’Usigrai che hanno espresso solidarietà alle vittime dell’aggressione a raccogliere informazioni dalla famiglia di una ragazza trovata senza vita in condizioni non ancora chiarite. Con la massima sensibilità, tanto che la telecamera era spenta e poggiata a terra, stavano mostrando alla madre della vittima il servizio andato in onda ieri, quando una persona vicina alla famiglia ha iniziato ad insultarli e ha preso a calci la telecamera, distruggendola”.
“Un’aggressione violenta e immotivata che lascia turbati. Rivendichiamo il diritto e il dovere di tutti i colleghi, sia giornalisti che operatori, di documentare casi di cronaca così eclatanti e di farlo, come stava accadendo a Piazza Armerina, con la massima sensibilità per le famiglie delle vittime” si legge nella nota del Cdr della Tgr Sicilia e il Coordinamento Cdr Tgr dell’Usigrai.
Assostampa Sicilia ribadisce la preoccupazione di fronte al ripetersi di aggressioni e di minacce contro chi fa il lavoro di cronista sul campo: “Il diritto di cronaca fa tutelato e garantito, conclude la segreteria del sindacato “per offrire ai cittadini una informazione corretta e completa”.
L’Ordine dei giornalisti Sicilia esprime solidarietà alla collega Lucia Basso e all’operatore Francesco Caudullo, aggrediti questa mattina a Piazza Armerina mentre stavano facendo il loro lavoro.
I colleghi erano impegnati a raccogliere informazioni dalla famiglia di una ragazza trovata senza vita in condizioni non ancora chiarite. Con la massima sensibilità, tanto che la telecamera era spenta e poggiata a terra, stavano mostrando alla madre della vittima il servizio andato in onda ieri, quando una persona vicina alla famiglia ha iniziato ad insultarli e ha preso a calci la telecamera, distruggendola.
L’Odg Sicilia stigmatizza l’accaduto, e nel pieno rispetto delle vittime e del dolore dei familiari, rivendica ancora una volta la centralità del diritto all’informazione, diritto sancito dalla Costituzione