Dall’inviata dell’Ansa Pierelisa Rizzo
Non crede al suicidio. Ripete: “Voglio giustizia per la mia bambina”. In lacrime, la madre della 15enne di Piazza Armerina trovata impiccata a un albero del giardino di casa, martedì, è convinta che la figlia non si sia tolta la vita.
“L’ho trovata appesa. Era in ginocchio tutta legata – dice – Ma una bambina come fa a legarsi fino ai piedi?”, sussurra piangendo. Più precisa la figlia maggiore. “Ci sono troppe cose che non tornano. – spiega – Aveva due giri di corda attorno al collo, al ventre e alle ginocchia. La porta di casa era aperta e la sua stanza a soqquadro”.
La donna è stata sentita dalla polizia per diverse ore. Domani la polizia ascolterà la madre. Gli inquirenti, che stanno tentando di capire cosa sia accaduto alla adolescente, una ragazza bella, brava a scuola e nello sport, però continuano a pensare al gesto estremo. Il fascicolo di indagine, inizialmente aperto dalla Procura di Enna con l’ipotesi di istigazione al suicidio, è stato trasmesso oggi alla Procura dei Minorenni di Caltanissetta: una circostanza che fa pensare a un coinvolgimento di giovanissimi nella vicenda. I magistrati hanno deciso di fare ulteriori accertamenti sulla salma – ieri erano stati eseguiti esami tossicologici – che resta dunque a disposizione degli inquirenti.
I funerali, fissati per domani nella chiesa madre del paese dopo il nulla osta alla sepoltura rilasciato dalla Procura di Enna, sono stati rinviati a data da destinarsi. Per tutto il giorno la polizia ha sentito amici, compagni di classe e familiari della ragazza che un anno fa si era trasferita dalla Lombardia a Piazza Armeria con i suoi. Il padre è un operaio e la madre, di origini cubane lavora come barista.
“Non è un gesto volontario. Non l’avrebbe mai fatto. Gli inquirenti ci stanno ascoltando perchè siamo la sua famiglia e sappiamo che non avrebbe mai fatto una cosa simile, era troppo gioiosa e piena di vita e di sogni. C’è qualcosa sotto di più cattivo che qualcuno ha cercato di nascondere. C’era troppa invidia, mia sorella era troppo bella e troppo intelligente”, ha detto la seconda sorella che ha 19 anni. “Sono certa che non si sia suicidata – ha aggiunto – Si parla di video, di foto, ci sono voci che circolano, ma non ci sono prove”. Il riferimento è alla pista seguita dai magistrati: la 15enne avrebbe saputo, durante una lite con una coetanea a cui avrebbero assistito altri studenti del liceo che frequentava, che circolavano in chat sue foto intime e potrebbe aver deciso di farla finita.
Nel corso della discussione la compagna l’avrebbe anche accusata di aver avuto una storia con il suo ex ragazzo. Scossa, la ragazzina ha chiamato i genitori e chiesto loro di andarla a prendere prima della fine delle lezioni. La madre e il padre l’hanno riaccompagnata a casa, poi, rimasta sola, secondo gli inquirenti, si sarebbe uccisa. “Indaghiamo in tutte le direzioni”, ha detto il procuratore dei minori di Caltanissetta Rocco Cosentino che farà eseguire l’autopsia il 13 novembre