Sono arrivati di buon mattino a Palermo i componenti del Comitato Senz’Acqua Enna, insieme al sindaco della città, Maurizio Dipietro, per partecipare alla manifestazione sull’emergenza idrica. Ci sono anche i Comitati cittadini di Agrigento e Caltanissetta, le altre due province che stanno patendo la crisi dell’acqua, causata dalla siccità, capace di svuotare gli invasi siciliani, tra cui l’Ancipa.
La diga di Troina, come comunicato ieri da AcquaEnna, chiuderà i rubinetti a partire dal 15 novembre, tranne per 5 Comuni, Nicosia, Troina, Sperlinga, Gagliano e Cerami. I manifestanti, però, intendono conoscere il piano della Regione per alleviare le sofferenze di intere comunità, costretti ad una turnazione drammatica che sta modificando il modo di vivere delle persone.
Sotto i riflettori ci sono: le perdite di acqua delle condotte, che sono copiose e non da poco tempo, la mancata programmazione di piani di emergenza, tenuto conto che della siccità si parla da oltre 2 anni, della gestione del sistema idrico, fondato sui privato, fino alla tariffe idriche, tra le più alte in Italia, specialmente ad Enna.
I Comitati chiedono risposte al presidente della Regione, Renato Schifani, che, per l’emergenza ha istituito la Cabina di regia, saldamente in mano al capo della Protezione civile siciliana, Salvo Cocina, il quale, nei mesi scorsi, per fronteggiare la crisi, ha lanciato l’appello ai sindaci delle tre province della Sicilia centrale di individuare dei pozzi, viste le condizioni degli invasi, che viaggiano verso il prosciugamento.
All’attenzione dell’amministrazione regionale ci saranno anche gli esposti alla Procura di Enna per interruzione di pubblico servizio ma fondamentalmente i Comitati spingono per un ritorno alla gestione pubblica anche se si tratta di una strada molto tortuosa.