“Le tariffe dell’acqua siano decise a livello locale, dalle Assemblee territoriali idriche, e non dall’alto, dalla Regione, da una Commissione o da Siciliacque“.
Lo afferma Federconsumatori Sicilia che accusa la Regione di aver violato una legge nazionale, la 19/2015, applicando una norma regionale, la 16/2022, la quale ha stabilito “che la Giunta regionale determina la tariffa unica di “sovrambito” per una porzione del servizio idrico integrato, la vendita dell’acqua all’ingrosso, dopo il parere della Commissione Idrica Regionale, costituita dai Presidenti delle Assemblee Territoriali Idriche e presieduta dall’Assessore regionale competente”.
“In un momento storico drammatico per i siciliani, alle prese con la crisi idrica più grave di sempre, la legge regionale 19/2015 sull’acqua pubblica resta ancora disattesa. Una legge che non solo dice chiaramente come dovrebbe funzionare il Sistema Idrico Integrato in Sicilia, ma lo fa anche con un testo e con uno spirito che vengono dal basso: si tratta, infatti, di una legge di iniziativa popolare e consiliare”
Secondo l’associazione dei consumatori, “la legge 19, che è quella vigente in Sicilia parla chiaro: non esiste nessun “sovrambito”, nessun Ente che possa decidere sulle tariffe dell’acqua e della fognatura, senza alcuna eccezione per il segmento relativo al grossista, perché tali tariffe si decidono nelle Assemblee”.
Inoltre, “come mostra anche la corposa giurisprudenza accumulatasi negli ultimi anni, in seguito a vari ricorsi al TAR e alla CGA effettuati dai vari Enti in gioco, il “sovrambito” è contro la normativa vigente, al di fuori delle regole dell’ARERA e contro la Costituzione. Allo stesso modo, e per gli stessi motivi, la Commissione Idrica Regionale non può avere competenze nel determinare le tariffe idriche pagate dai cittadini”.
Federconsumatori Sicilia, che in passato ha già inviato segnalazioni all’Autorità Garante per il Mercato e la Concorrenza (AGCM) e all’ARERA per denunciare le storture del meccanismo del “sovrambito”, “continuerà a tenere alta l’attenzione su questo tema importantissimo. Così come continueremo a contestare le modalità di costruzione delle tariffe stabilite in alcune Province siciliane (Enna e Caltanissetta) tutte gestite da gestori privati con i costi di tariffe le più care in Sicilia e tra le più care in Italia”