“La situazione dei Comuni quasi totalmente Ancipa dipendenti precipita di giorno in giorno”. Lo afferma Fabio Bruno, presidente del Mdt, movimento per la difesa dei territori, che ha portato a termine uno studio non solo sulla quantità di acqua presente nell’invaso ma anche sulle modalità di distribuzione che, ancora oggi, penalizzano i Comuni dipendenti dalla diga, tra cui Nicosia, Troina, Gagliano, Cerami e Sperlinga, che non hanno fonti proprie.
“Ad oggi stimiamo un residuo d’acqua di circa 800 mila m3 (ultimo dato ufficiale 1,266 milioni di m3 risale al 7 ottobre con un consumo di circa 25 mila m3 al giorno), ma da Cabina di Regia e Autorita’ di Bacino niente, silenzio tombale” dice Fabio Bruno, presidente del Mdt.
“Questo è un quantitativo – aggiunge il presidente del Movimento per la difesa dei territori – massimo teorico, potrebbe essere ancora inferiore per via dei residui di fondo dell’invaso. Stiamo già intaccando la riserva dell’invaso destinata all’ittiofauna, ma non risulta che stiano ancora trasferendo i pesci in un altro invaso”.
Il presidente del Mdt, nella sua analisi, sostiene che “480 mila metri cubi dovrebbero essere riservati ai soli Comuni che non hanno alternative, ma ad oggi la curva del livello dell’acqua dell’invaso continua a decrescere con la stessa pendenza, quindi molto probabilmente si continua ad erogare lo stesso volume d’acqua anche a tutti gli altri Comuni”
“Infine – conclude Fabio Bruno – studiando i dati dell’invaso Ancipa siamo sommersi dalle perplessità. Per questi ed altri motivi oggi abbiamo inviato ai principali enti coinvolti una serie di richieste sotto forma di accesso civico, sia per saperne di più ma soprattutto nella speranza che servano da stimolo per mettere in atto una strategia migliore dell’attesa delle piogge”.