Enna-Cronaca

Il processo sulla mafia nel Dittaino, in libertà l’imprenditore Martorana

E’ tornato in libertà Antonino Martorana, l’imprenditore di Valguarnera, tratto in arresto nell’ottobre scorso nell’ambito dell’operazione antimafia denominata Stiela coordinata dai magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Caltanissetta su mafia, estorsione, usura e riciclaggio nella valle del Dittaino.

Accolta istanza del legale

Il Tribunale di Enna in composizione collegiale, accogliendo l’istanza avanzata dal suo difensore, l’avvocato Lorenzo Caruso, ha disposto la revoca della misura cautelare della detenzione domiciliare nei confronti dell’imprenditore, accusato di riciclaggio.

Secondo la ricostruzione dei magistrati della Procura distrettuale antimafia di Caltanissetta, Martorana avrebbe emesso fatture per coprire una estorsione ai danni di un imprenditore. Una tesi respinta dall’indagato che ha sempre negato ogni addebito.

Gli imputati

Il procedimento penale è ancora in corso di celebrazione dinanzi al Tribunale di Enna in composizione collegiale. Gli imputati sono: Sebastiano Gurgone, 71 anni; Sebastiano Calcagno, 34 anni; Giuseppe Scibona, 70 anni; Cristofero Scibona, 45 anni; Antonino Martorana, 51 anni, e Rosario Catalano, 84 anni.

L’inchiesta

Nell’inchiesta della Dda emerge una presunta pressione estorsiva ai danni di importanti attività produttive della Valle del Dittaino, “sistematicamente vessate al fine di lucrare prevalentemente somme di denaro, sintomo del  perdurante assoggettamento di alcuni operatori economici di quella zona” spiegano gli inquirenti.

Il ruolo di Gurgone

In particolare, Gurgone, a partire dalla sua scarcerazione, avrebbe attuato strategie delittuose volte alla riscossione del “pizzo” con l’indispensabile complicità, secondo i gravi indizi ritenuti dal GIP, di Calcagno,  Cristoforo e Giuseppe Scibona, ricevendo con cadenza annuale, somme di denaro da parte di due imprenditori della Valle del Dittaino. Il presunto sodalizio facente capo a Gurgone avrebbe  avuto la disponibilità di armi, da utilizzare all’occorrenza per perseguire gli scopi illeciti, alcune delle quali detenute da diversi anni, perché sarebbero già appartenute a Domenico Calcagno.

Published by
Gaetano Scariolo
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