Protesta contro vescovo, Comitato, “tutto legale e Gisana si dimetta”

Il Comitato “Non accetto prediche da chi copre un abuso” insieme alle associazioni Italy Church too e Rete L’Abuso hanno replicato all’affondo del legale della Diocesi di Piazza Armerina, Gabriele Cantaro che ha contestato la manifestazione in occasione delle dedicazione della chiesa di Santa Lucia contro il vescovo di Piazza Armerina, Rosario Gisana, in merito ai silenzi della Chiesa sul caso di don Rugolo, il sacerdote condannato in primo grado a 4 anni e mezzo per violenza sessuale.

Manifestazione nel rispetto della legge

“Non è stato infatti impedito o turbato l’esercizio di funzioni, cerimonie o pratiche religiose né, tantomeno, è stata rivolta minaccia o usata violenza alle persone che attendevano l’inizio della celebrazione eucaristica” spiegano dal Comitato che contestano all’avvocato Cantaro di aver ripreso dal “i manifestanti con il proprio telefonino”, questa sì, condotta penalmente rilevante”.

In merito all’accusa di aver turbato la funzione, i componenti del Comitato sostengono che “per non offendere il sentimento religioso dei fedeli, per non impedirne il raccoglimento, nelle precedenti volte, ci siamo limitati ad uscire dalla chiesa, compostamente e silenziosamente, non appena il sacerdote è entrato per presiedere la celebrazione eucaristica”.

Nel Comitato ci sono molti fedeli

Il Comitato, in relazione alla contestazione di non rappresentare la comunità religiosa ennese, risponde che tra i suoi componenti ” ci sono diversi fedeli che sono parte integrante della Chiesa cattolica, apostolica, romana. Pertanto, la nostra azione non è “contro” la Chiesa, ma “per” la Chiesa. Una Chiesa guidata da persone autenticamente cristiane. Non perfette ma almeno oneste, capaci di chiedere scusa quando sbagliano, di riconoscere umilmente il proprio errore”.

Il caso Rugolo e le motivazioni dei giudici

Gli esponenti del Comitato hanno anche parlato delle ragioni della sua nascita, legata ai silenzi della Chiesa sugli abusi sulla vicenda di don Rugolo, come emerso dalle motivazioni dei giudici del Tribunale di Enna, per cui il vescovo “ben consapevole delle segnalazioni sugli abusi patiti da un ragazzo” avrebbe “evitato di attuare qualsiasi forma di controllo o provvedimento a tutela dei fedeli”.

“Gisana si dimetta”

Il Comitato, evidenziando il comportamento del vescovo sulla scorta di quanto sostenuto dai giudici del Tribunale, si è poi rivolto direttamente all’alto prelato. “E tutte insieme queste persone, a una sola voce, chiedono – spiegano dal Comitato – a Mons. Gisana di dare la sua testimonianza di persona coerente con quello che predica, rassegnando al Sommo Pontefice le proprie dimissioni dalla carica di Vescovo. Un atto che, a nostro avviso, egli avrebbe il dovere di compiere per restituire credibilità alla Chiesa”